Il presidente AFI, Leopoldo Lombardi, il vice presidente vicario Ancc Coop, Enrico Migliavacca, il presidente Assogiocattoli, Stefano Quercetti, il presidente Centromarca, Luigi Bordoni, il presidente Federdistribuzione, Giovanni Cobolli Gigli, il Presidente FIMI, Enzo Mazza, il presidente Agrinsieme, Giuseppe Politi, il segretario generale Ancd Conad, Sergio Imolesi, il presidente Ceced Ialia, Franco Secchi, il presidente Federalimentare, Filippo Ferrua, il presidente FederlegnoArredo, Roberto Snaidero, il presidente Univideo, Roberto Guerrazzi hanno inviato una lettera aperta al presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta, segnalando la preoccupazione da parte delle imprese per l’ulteriore rallentamento dei consumi che l’aumento dell’Iva previsto per luglio di quest’anno provocherebbe nella situazione di recessione che sta caratterizzando in particolare i primi cinque mesi del 2013.
“Le più recenti stime effettuate da centri studi e istituti specializzati”, si legge nella lettera, ” indicano, a regime, l’impatto di questa misura in un aggravio di costi pari a oltre 160 euro a famiglia, fatto tanto più grave in considerazione delle 9 milioni di famiglie che versano in situazioni di difficoltà economica, di cui 5 milioni a rischio povertà. L’aumento dell’Iva avrebbe effetti sul settore distributivo, su quello della produzione industriale, sull’agricoltura e sul mondo dei servizi, che operano sul mercato interno, con rilevanti conseguenze anche sui livelli occupazionali. Si andrebbe in questo modo a deprimere la domanda interna, che deve al contrario essere rilanciata come motore propulsivo della crescita e del Pil”.
“Auspichiamo fortemente”, termina la lettera, “che il Governo, pur in una situazione di difficoltà nel recuperare risorse, trovi una soluzione definitiva a questo difficile problema, dando così un chiaro segnale ai consumatori italiani e alle imprese che hanno ancora la volontà di investire in questo Paese”.