Nel corso del 2024 sono stati denunciati oltre 590 mila infortuni sul lavoro, di cui quasi 1150 con esito mortale. I dati dell’ultima relazione annuale INAIL tratteggiano in questo modo un quadro migliorato rispetto allo scorso anno per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro: risulta diminuito, infatti, sia il numero delle denunce (di oltre il 16%) e sia soprattutto quello di infortuni mortali (calati nel periodo di riferimento del 9.5%).
Questo non implica certamente che possa calare l’attenzione sul tema da parte delle aziende, chiamate del resto per obbligo di legge ad attuare tutte le misure necessarie a garantire l’incolumità dei propri dipendenti, inclusa la nomina di responsabili e rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e la loro formazione continua, tramite corsi per RLS online per esempio.
Accertate sei denunce di incidenti sul lavoro su dieci, molti avvengono fuori dall’azienda
Analizzando più nel dettaglio i dati dell’INAIL ci si accorge che al 30 aprile 2024 – data a cui sono ferme le rilevazioni – erano stati riconosciuti oltre 375 mila incidenti sul lavoro: il 64% delle denunce effettuate. Alla stessa data gli incidenti mortali accertati erano 550: quasi la metà (il 48%) di quelli denunciati.
Circa un quinto degli infortuni denunciati quest’anno sono avvenuti fuori dall’azienda e, cioè, in itinere o in occasione di lavoro con mezzo di trasporto. Gli infortuni in itinere, più nel dettaglio, sono aumentati quest’anno di quasi il +4%, mentre quelli in occasione di lavoro sono diminuiti di quasi un quinto rispetto alla rilevazione precedente.
Anche gli incidenti con esito mortale sono avvenuti nella maggior parte dei casi fuori dall’azienda: è stato così in oltre un caso su due, sebbene sia quelli in itinere e sia quelli in occasione di lavoro abbiano registrato quest’anno lievi diminuzioni.
Quali sono settori e regioni in cui si contano più incidenti e morti sul lavoro
La relazione INAIL individua come di consueto una mappa sia dei settori e sia delle regioni in cui si sono verificati quest’anno più infortuni sul lavoro.
Il settore dell’industria e dei servizi ha contato quest’anno, da solo, quasi l’80% degli incidenti sul lavoro. Subito dopo viene il settore pubblico: circa il 16% degli incidenti denunciati hanno riguardato dipendenti pubblici e studenti iscritti alle scuole statali (il cosiddetto “Conto Stato” è una categoria INAIL unica). Il settore che ha registrato in assoluto meno incidenti sul lavoro è stato quello agricolo con appena il 4.5%. Per quanto riguarda gli incidenti con esito mortale gli ultimi due posti del podio si invertono con l’agricoltura che ha contato quest’anno il secondo maggior numero di morti sul lavoro dopo l’industria (in percentuale ai due settori sono riferiti rispettivamente l’85% e l’11% degli incidenti mortali, mentre il Conto Stato è fermo al 3%).
Oltre sei denunce di infortunio sul lavoro su dieci riguardano le regioni del Nord Italia, mentre quelle del Centro e del Sud Italia contano ciascuna circa un quinto delle denunce totale. La prospettiva si inverte quando si considerano gli incidenti mortali: in questo caso circa un terzo delle denunce è riferito solo al Mezzogiorno. Il trend risulta comunque positivo con un calo nel numero di denunce rispetto alla precedente rilevazione INAIL che ha riguardato quest’anno tutte le regioni italiane a eccezione di Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Puglia e Umbria.