Internet non fa miracoli

Internet non fa miracoli e questo finalmente molte imprese iniziano a capirlo.

Cresce il numero di aziende scontente degli scarsi risultati di vendita ottenuti utilizzando i social media. E così gli investimenti stanno ritornando a premiare i media tradizionali. Per avere successo sui social occorre essere ingaggianti. Una buona storytelling non basta più. Serve cultura, conoscenza, esperienze e tanto intuito.

Molte imprese pensano che i social media, la rete di internet sia la panacea per il loro “mal di vendita”. Credono che affidare la comunicazione di prodotti ai media del momento sia utile per trovare un posto nei mercati, fare parlare di se, ottenere più followers e di conseguenza vendere di più. Non è così. Prova ne è che le tendenze degli investimenti in comunicazione degli ultimi sei mesi, rivelano il ritorno verso i media tradizionali, Tv, stampa e radio. Ma i social media non sono una occasione persa. Tutt’altro.

Rappresentano una grande opportunità da non mancare. E’ necessario essere ingaggianti. Ovvero trovare il giusto mix tra i valori del prodotto e dell’azienda, l’analisi del target, la situazione dei mercati, e le regole della comunicazione social. Da 40 anni lavoro nel campo della comunicazione come giornalista professionista e come consulente d’immagine per grandi e piccole realtà per le quali ho reso disponibile il mio bagaglio di conoscenze diventando una risorsa per il loro business. Affianco l’imprenditore, il management, ma anche le pubbliche amministrazioni nel elaborare la strategia di comunicazione capace di costruire relazioni non solo con i consumatori ma anche con aziende fornitrici di materie prime e di servizi. Collaboro con le Risorse Umane per fare crescere l’identità aziendale e migliorare il rapporto tra azienda e dipendenti; con il responsabile IT per sviluppare una più ampia capacità di analisi dei dati che l’azienda produce; con il Marketing per armonizzare il brand e le attività mirate al customer engagement.

Il comunicatore oggi deve essere una persona curiosa che si informa sulle novità dei mercati, sui concorrenti, sul mondo esterno. Ha una ottima conoscenza del prodotto e dell’azienda che deve comunicare, deve saper analizzare i big data disponibili, sapere valutare le trasformazioni sociali e di consumo. Ha una buona capacità di analisi e di ascolto, deve essere flessibile in situazioni in cui i cambiamenti organizzativi sono all’ordine del giorno. Deve gestire e proteggere la reputazione dell’azienda, contribuire alla costruzione della fiducia da parte dell’opinione pubblica, creare un’immagine positiva sui mezzi di comunicazione locali e nazionali, raccontare le storie aziendali attraverso l’uso dei media con benefici tangibili sul medio termine.

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