Il CdA di Intesa Sanpaolo ha approvato il progetto di bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2016, che – recependo i risultati al 31 dicembre 2016 già approvati dal Consiglio e resi noti al mercato il 3 febbraio scorso – registrano un risultato netto pari a 1.760 milioni di euro per la Capogruppo (2.778 milioni di euro nel 2015, 2.880 milioni riesposto per le operazioni societarie intervenute nel 2015 e nel 2016) e a 3.111 milioni di euro a livello consolidato (2.739 milioni di euro nel 2015).
L’approvazione del progetto di bilancio d’esercizio include quella della proposta di destinazione dell’utile dell’esercizio e distribuzione di riserve, che recepisce la proposta già deliberata dal CdA in occasione dell’approvazione dei risultati al 31 dicembre 2016 e resa nota al mercato il 3 febbraio scorso. Pertanto, verranno sottoposti all’approvazione dell’Assemblea ordinaria, prevista per il prossimo 27 aprile, il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2016 e la distribuzione cash di 17,8 centesimi di euro per azione ordinaria e 18,9 centesimi per azione di risparmio, al lordo delle ritenute di legge.
Più precisamente, la proposta del Consiglio prevede la distribuzione cash di 2.999.282.728,16 euro (*), risultante da un importo unitario di 17,8 centesimi di euro per ciascuna delle n. 15.859.786.585 azioni ordinarie e di 18,9 centesimi di euro per ciascuna delle n. 932.490.561 azioni di risparmio; non verrà peraltro effettuata alcuna distribuzione alle azioni proprie di cui la Banca si trovasse eventualmente in possesso alla record date. La distribuzione cash, se approvata dall’Assemblea, avrà luogo a partire dal giorno 24 maggio 2017 (con stacco
cedole il 22 maggio e record date il 23 maggio).
(*) La proposta prevede la distribuzione cash di 1.655.900.556,48 euro come dividendi a valere sull’utile d’esercizio (corrispondenti a 9,8 centesimi per ciascuna azione ordinaria e a 10,9 centesimi per ciascuna azione di risparmio) e di 1.343.382.171,68 euro come assegnazione di riserve a valere sulla Riserva sovrapprezzi di emissione (corrispondenti a 8 centesimi per ciascuna azione, ordinaria e di risparmio). L’assegnazione di riserve sarà soggetta allo stesso regime fiscale della distribuzione di dividendi.