Il TAR del Veneto, dopo aver esaminato il ricorso di ITALGAS nei confronti del Comune di Venezia per chiedere l’annullamento del bando di gara per la concessione della rete gas nell’ambito Venezia 1 – Laguna Veneta (costituito da otto comuni e 212mila utenti), ha deciso di rinviare la pratica per competenza al TAR del Lazio, non accogliendo la richiesta di sospensione della gara.
Oltre al Comune di Venezia, rappresentato dagli avvocati Capotorto e Iannotta, si è costituita in
giudizio anche l’Avvocatura dello Stato, in rappresentanza del Ministero Sviluppo Economico, che ha
presentato una propria memoria al giudice amministrativo. Italgas ha impugnato, insieme con il
bando, anche il c.d. Decreto Criteri (ossia il DM 226/2011 e s.m.i.), cioè il regolamento ministeriale che
disciplina i criteri e le modalità per lo svolgimento delle gare d’ambito in Italia; ricorsi simili sono stati
presentati contro buona parte delle gare bandite in varie regioni, con le medesime motivazioni.
Il TAR Veneto ha pertanto dichiarato la propria incompetenza, indicando quale giudice competente
il Tar Lazio; la causa dovrà dunque essere riassunta dalla società ricorrente davanti al TAR Lazio entro trenta
giorni.
ATTEGGIAMENTO CONTRASTANTE
L’eccezione di incompetenza, sollevata dall’Avvocatura dello Stato per conto del Ministero, che ha
portato il giudizio davanti al TAR Lazio, costituisce un’altra battuta d’arresto per Italgas – dopo la recente
sentenza del TAR Friuli Venezia Giulia relativa al bando pubblicato dalla Provincia di Udine – che si sta
battendo in tutti i modi e in tutta Italia per ritardare lo svolgimento delle gare.
Desta meraviglia che questo colosso del settore, primo operatore italiano della distribuzione gas,
per di più in controllo pubblico, abbia promosso prima, una serie di impugnazioni avverso atti normativi e
regolamentari di fonte statale, poi, come nel caso in esame, provvedimenti di avvio di gare d’ambito.
Italgas, controllata al 100% da Snam, i cui principali azionisti sono Cassa Depositi e Prestiti, Cassa
Depositi e Prestiti Reti e, per il 49%, altri investitori istituzionali, conta 1.500 concessioni, una rete di
distribuzione di 53mila chilometri e 6 milioni di utenze, a distribuisce gas per quasi 7,5 miliardi di metri cubi.
Va evidenziato che le concessioni scadute dal 2012 sono entrate in regime di prorogatio a tempo
indeterminato, che collide con i principi comunitari in merito al divieto del rinnovo tacito dei
contratti pubblici e assicura ai gestori uscenti profitti cospicui, a tutto detrimento delle esigenze e
prerogative degli enti locali, ma anche dello stesso sistema economico interno, per la caduta di
investimenti destinati allo sviluppo della rete di distribuzione del gas.
Il ricorso appare perciò palesemente finalizzato ad uno scopo dilatorio. Il Consorzio Concessioni Reti Gas, che svolge attività di supporto tecnico-legale per lo svolgimento delle gare d’ambito sia al comune di Venezia che alla Provincia di Udine, auspica da parte di Italgas un atteggiamento finalmente proattivo per consentire il positivo svolgimento delle gare in Italia. Un intervento del Governo per sanare il conflitto tra un’azienda controllata dal Ministero dell’Economia e il Ministero Sviluppo Economico appare sempre più urgente.