Agronomi, forestali e geometri insieme alla Provincia di Grosseto per stimare i danni dell’alluvione

Per far fronte alla grave situazione di emergenza che stanno vivendo le aziende colpite dall’alluvione, in particolare quelle presenti nell’area di Orbetello, Manciano e Capalbio, la Provincia di Grosseto ha riunito associazioni di categoria e rappresentanti dei Comuni, con l’obiettivo di coordinare iniziative di carattere pubblico, finalizzate al censimento dei danni per la richiesta di risarcimento. L’assessore provinciale all’agricoltura Enzo Rossi ha convocato il tavolo dedicato all’agricoltura e alla trasformazione, mentre l’assessore allo Sviluppo economico e al turismo, Gianfranco Chelini, ha riunito commercio, artigianato, industria e turismo. “La Provincia”, hanno spiegato Rossi e Chelini, ” si occuperà di coordinare le procedure di segnalazione e raccolta dati, per costituire un dossier completo e approfondito, corredato da immagini e cartografia, da presentare alla Regione e al Governo, in modo da avviare le pratiche per la richiesta di risarcimento, cercando di ridurre i tempi burocratici. Verrà adottata una procedura informatizzata, già sperimentata dalla Regione nel 2010. La procedura sarà resa nota sul sito della Provincia – www.provincia.grosseto.it –  e attraverso le associazioni di categoria. Con tutta probabilità verrà utilizzato lo strumento dei Suap, sportello unico attività produttive. Su segnalazione i tecnici di Provincia e Comuni si recheranno nelle singole aziende per fare una stima puntuale dei danni. La Provincia ha chiesto anche la collaborazione degli ordini professionali per garantire perizie gratuite alle aziende colpite dall’alluvione. All’appello hanno già risposto l’ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali e il collegio dei geometri, che hanno dato la loro disponibilità a collaborare con l’amministrazione provinciale e con i tecnici dei Comuni. Si tratta di contribuire alla ripresa di aziende che erano già sofferenti e che adesso rischiano di non rialzare più la testa senza l’aiuto di tutti i livelli istituzionali.”

Nel settore agricolo e della trasformazione i danni superano i 150 milioni di euro. Allevamenti distrutti, terreni sott’acqua, attrezzature fuori uso, e l’impossibilità di riavviare l’attività per le più importanti aziende di trasformazione del territorio: dalla centrale ortofrutticola di Albinia, alla Conserve Italia, Copaca e Cooperativa Agrimaremma, che ha perduto tutto il materiale raccolto nel centro di stoccaggio situato nel comune di Manciano. “In questa prima riunione”, ha spiegato Anton Francesco Vivarelli Colonna, presidente della Confagricoltura,  “si è deciso di attivare un tavolo di crisi con i consorzi di bonifica per le opere di ripristino, perché i terreni sono dilavati e dobbiamo effettuare gli interventi più urgenti per non ritrovarsi in futuro nella medesima situazione. La maggior parte delle aziende presenti nell’area di Marsiliana, Albinia e Capalbio non ha più nulla, perché l’acqua ha superato i due metri di altezza. Per non parlare dei danni alla viabilità rurale, ferite profonde che sarà difficile riparare”.

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