Il farmaceutico fa registrare un export da record nel 2015, con 22 miliardi (73% del totale), che ha trainato la produzione (oltre 30 miliardi).
La crescita delle esportazioni è un trend: in cinque anni il rapporto tra export e produzione è passato dal 56% al 73%. Lo ha sottolineato Farmindustria nella sua assemblea pubblica oggi a Roma. Dal 2010 al 2015 l’industria farmaceutica è prima tra i settori manifatturieri per crescita: della produzione industriale (+11% rispetto a -7%); dell”export (57% rispetto al 23%); della produttività (21% rispetto a 5%).
Vento in poppa quindi per un settore che, secondo uno studio della Banca d’Italia, è l’unico settore ad aver aumentato la capacità produttiva. Successi “frutto delle scelte di imprenditori e manager, italiani ed esteri, di investire nel Paese”, rivendica Farmidustria.
L”industria farmaceutica in Italia è caratterizzata da una composizione unica in Europa, con un contributo bilanciato di aziende a capitale italiano (40%) ed estero (60%). Che possono contare su alcuni valori di eccellenza.
“A partire dalla qualità delle risorse umane e dall”efficienza dei settori dell”indotto (per esempio, materie prime, semilavorati, macchine e tecnologie per il processo e il confezionamento, componenti e servizi industriali), che con 66 mila addetti e 14 miliardi di produzione creano sinergie di crescita, in particolare nella meccanica e nel packaging”. Se si contano gli occupati nella distribuzione (oltre 12 mila) e nelle farmacie (84 mila), la somma di addetti diretti, indotto e filiera è pari a 226 mila