Fca decide per fusione tra ItEdi, società editoriale di Fiat Chrysler Automobiles con, con il gruppo Editoriale Espresso. Le quote Rcs di Fca verranno distribuite ai propri soci. Nasce così il primo gruppo editoriale italiano.
Nella nuova compagine Fca avrà il 16%, la controllata della famiglia Perrone il 5%. Nel 2015 l’Espresso ha prodotto 17 milioni di euro, rispetto agli 8,5 milioni dell’anno prima, con ricavi per 605,1 milioni, in calo del 6% rispetto al 2014. Il suo indebitamento netto a fine esercizio è di circa a 10,7 milioni dai 34,2 milioni di fine 2014. Il margine operativo lordo va a 47,5 milioni (59,8 milioni nel 2014). Sale a 30,5 milioni il risultato operativo (29,9 milioni nel 2014). I ricavi diffusionali si sono attestati a 218 milioni, in flessione del 6,4% e in un mercato che, viene ricordato, continua a registrare una significativa riduzione delle copie diffuse di quotidiani (-8,7%). La Repubblica, sulla base dei dati Ads, resta il primo quotidiano d’informazione per copie vendute in edicola, abbonamenti e altri canali di legge, e, sulla base dei dati Audipress ha registrato 2,2 milioni di lettori giornalieri dell’edizione tradizionale. I quotidiani locali, la cui readership media giornaliera (dati Audipress) ammonta a 2,9 milioni di lettori, hanno registrato un calo delle diffusioni meno pronunciato di quello settoriale. Nelle edizioni digitali delle testate del gruppo, nel 2015 si sono registrati 93 mila abbonati medi. I ricavi pubblicitari, senza le concessioni di terzi, hanno registrato un calo del 4,2%, con la raccolta su stampa che riflette l’andamento ancora negativo del mercato, mentre radio ed internet hanno mostrato una dinamica positiva. La radio è cresciuta del 5,7%, con incrementi a due cifre di m2o. La capogruppo segna un fatturato per 283,2 milioni (313,6 milioni nel 2014) con perdite nette per 4 milioni (5,2 milioni nel 2014). La proposta all’assemblea dei soci convocata per il 21 aprile è così di coprire interamente la perdita di esercizio con le riserve disponibili.
L’operazione fra ItEdi, società che controlla La Stampa e Il Secolo XIX, e Gruppo Espresso (Repubblica, Espresso e giornali locali Finegil) – secondo quanto riportano è pronta. Secondo ‘Il Fattoquotidiano’ ItEdit, controllata con il 77% da Fca e partecipata con il restante 23% da Ital Press Holding di Claudio Perrone, “verrà inglobata dal gruppo presieduto da Carlo De Benedetti”. In questo modo l’operazione segnerà “l’inizio dell’uscita della Fiat (Fca) dall’editoria italiana dopo oltre un secolo”. La porzione del Gruppo Espresso che spetterà a Fca “sarà redistribuita fra i suoi azionisti”. Per il giornale la holding della famiglia Agnelli presieduta da John Elkann, è intenzionata ad uscire da Rcs, dove ha un investimento del 16,7%, tramite l’accomandita Giovanni Agnelli e C. La notizia viene riportata in prima pagina anche da ‘Il Foglio’ che, ripercorrendo la storia del gruppo torinese nell’editoria italiana, scrive che “Fca è destinata a fondersi con un altro grande produttore” di auto e “deve presentarsi compatta e pulita”. E che “gli eredi Agnelli non hanno voglia di accollarsi debiti e oneri”. Così “l’impensabile diventa possibile, anche un’alleanza con De Benedetti”.