Come nasce l’idea di uno show room per il B2B a New York?
L’idea nasce dal desiderio di mettere a sistema le competenze che abbiamo maturato in questi anni. Da sempre mi occupo di moda, in particolare di pelletteria e accessoristica di lusso sulla piazza toscana. Dal mio punto di vista di osservatrice trasversale mi sono resa conto che oltreoceano esistono molti operatori del settore che sarebbero interessati a produrre un full made in Italy ma spesso non sanno dove trovare i fornitori. Ho pensato allora di portare direttamente sul posto, a New York, il modello produttivo toscano e, più in generale, italiano. Il progetto dello show room vuole creare una sorta di ponte tra la nostra realtà e quello che il mercato americano richiede.
Quali sono le aziende che avete scelto di coinvolgere nello show room?
L’obiettivo è quello di intercettare i brand americani, perciò non c’è stata una selezione a priori delle aziende, ma siamo partiti dalle esigenze della clientela. La nostra offerta spazia in tutto ciò che serve ad assemblare un prodotto made in Italy, dalle concerie ai tessuti fino all’accessorio. In più offriamo un servizio che accompagni l’operatore della moda in tutto l’iter che va dal progetto al prodotto finito. Insomma, abbiamo voluto portare negli USA una pillola del sistema moda italiano. Ricordiamo che quasi il 70% della pelletteria di lusso proviene dalla Toscana.
Il mondo dell’accessorio è rappresentato nel vostro show room da Lartigianabottoni, un marchio storico della cosiddetta “Button Valley” bergamasca…
Abbiamo trovato in questa azienda una visione imprenditoriale illuminata e un prodotto che non si trova sulla piazza fiorentina. Noi puntiamo sull’alta specializzazione e Lartigianabottoni ha una competenza rara, una capacità di esprimere un prodotto unico, duttile, che ha molte potenzialità sul mercato americano, anche dal punto di vista di un rapporto qualità (alta) – prezzo molto competitivo.
Quanto è importante “fare rete” per supportare l’export made in Italy?
È importante, anche da un punto di vista della convenienza economica. Mi spiego, se un cliente americano viene in Italia e si rivolge ad una singola azienda di pelletteria per farsi produrre dei prototipi, ciò implica per l’azienda coinvolta alti costi di produzione per un prodotto che andrà a riempire il suo magazzino e non verrà altrimenti utilizzato. Fare rete significa creare una sinergia tra più aziende che allo stesso tempo sia vantaggiosa per le imprese che fanno parte del network e dia al cliente la possibilità di scegliere le singole componenti del prodotto che intende realizzare.
Quali sono i vostri progetti nell’immediato futuro?
Dopo aver creato una rete d’impresa, vorremmo ottenere un riconoscimento giuridico attraverso la formula del contratto di rete che contiamo di poter sottoscrivere nei prossimi mesi.