La capacità della Russia di deviare i flussi di gas dall’Unione Europea verso la Cina è per ora molto limitata e, per quando sarà possibile, l’UE avrà altre opzioni.
Le prospettive limitate di crescita a lungo termine del consumo di gas in un’Europa e l’occupazione della Crimea, spingono Putin a considerare esportazione alternative all’UE. Un interesse nato da tempo. In particolare, il reindirizzo in corso del gas naturale russo verso est potrebbe vedere gli acquirenti di gas europei in competizione con la Cina.
Le diverse prospettive per esportare il gas siberiano
Le più recenti infrastrutture dei gasdotti collegano i giacimenti di gas esistenti ai nuovi mercati di esportazione. Inoltre l’Europa è il più forte acquirente di gas Russo (dal 2020 l’83% della fornitura totale di gas di Gazprom va verso l’UE).
Le attuali esportazioni di gas dalla Russia alla Cina attraverso il gasdotto Power of Siberia 1 sono alimentate da giacimenti di gas della Siberia orientale. E inoltre la rotta dell’Estremo Oriente concordata (via Sakhalin) è separata dalla rete europea del gas.
Tuttavia, il proposto gasdotto Power of Siberia 2 cambierà la prospettiva, fornendo a Gazprom la possibilità di alternare le esportazioni tra Europa e Cina. Inoltre fornirà teoricamente alla Russia una significativa leva geopolitica, almeno per quanto riguarda l’Europa. La Cina, naturalmente, sarà determinante in quanto ha altre opzioni per quanto riguarda il gas.
E’ una prospettiva rosea per la Russia?
Da quando Power of Siberia 2 sarà operativo (supponendo che il progetto venga realizzato), il mercato globale del gas sarà probabilmente in una posizione molto diversa.
Infatti, ci si aspetta che il mercato globale del gas rimanga teso fino al 2024, ma non oltre. Nel 2025 si aggiungerà una grande fornitura supplementare di LNG (l’espansione del campo nord del Qatar) e allenterà il mercato in modo significativo. Come tale, il potere di mercato della Russia sarà significativamente diminuito.
Si intuisce quindi che lo spostamento verso la Cina per mitigare i suoi problemi con l’Occidente – per il collegamento dei gasdotti russi – non è possibile oggi. Quando diventerà realtà potrebbe essere troppo tardi, poiché l’offerta globale di GNL sarà molto più grande. Inoltre, l’UE sarà anche più avanzata nei suoi sforzi di decarbonizzazione, il che ridurrà la quota di gas nel paniere energetico dell’UE.