Secondo uno studio di Confesercenti, riportato da Monitorimmobiliare – www.monitorimmobiliare.it – , il passaggio dalla vecchia imposta Ici all’Imu ha penalizzato in misura particolare gli immobili destinati a negozi e botteghe, colpiti da un prelievo pari a 1,8 mld, ossia 1.050 mln in più rispetto ai 700 mln derivanti dalla vecchia Ici. Si tratta di quasi due milioni di unità immobiliari (1.941.458, secondo l’indagine 2012 sugli immobili in Italia, prodotta dal dipartimento Finanze e dall’Agenzia del territorio) che al catasto sono censiti come categoria c1 e che per l’80% sono di proprietà di persone fisiche, per metà utilizzati direttamente e per l’altra metà detenuti in locazione. In sostanza, per Confesercenti, sugli immobili strumentali all’attività imprenditoriale grava a partire dal 2012 un prelievo immobiliare pari a 2,4 volte (+ 140%) quello dell’Ici, che si scarica in larghissima parte (oltre i 2/3) sulle pmi: quelle che sono proprietarie dell’immobile in cui svolgono la propria attività; ma anche quelle che conducono l’immobile in locazione e che si vedranno aumentare il canone dal proprietario colpito dall’Imu.