LinkedData.Center nella miniera dei dati aperti. Gli Open Data, come spiega Wikipedia, sono “dati liberamente accessibili a tutti le cui eventuali restrizioni sono l’obbligo di citare la fonte o di mantenere la banca dati sempre aperta”. Un business che varrà, secondo uno studio dell’Unione Europea, 325 miliardi di euro nell’arco dei prossimi cinque anni (2016-2020) tra mercato diretto e indiretto, con una crescita del 37% dal 2016. Anche le proiezioni del mercato italiano sono importanti, con oltre 8 miliardi nel 2020 del solo mercato diretto.
La società fondata da Enrico Fagnoni compie un anno e punta sempre più ad aiutare organizzazioni e imprese, dalle grandi alle Pmi, come pure sviluppatori e startup, a utilizzare e produrre linked data rendendo disponibili, in modalità as a service, infrastrutture e standard tecnologici necessari per creare valore con i Linked Open Data.
In pratica l’azienda con sede a Lecco e laboratori di ricerca e sviluppo a Esino Lario (località che dal 21 al 28 giugno ospiterà Wikimania 2016, il raduno mondiale delle comunità che sviluppano Wikipedia e Wikidata) vuole essere la guida in grado di guidare in questo potenzialmente sterminato labirinto di numeri e informazioni – tecnicamente si parla di RDF (Resource Description Framework), un metodo per descrivere e linkare i dati sul web. I dati RDF possono essere immagazzinati in un database detto a grafo – RDF graph database.
“LinkedData.Center”, afferma Fagnoni , “vuole essere un ISP del web 3.0, un Data Service Provider. LinkedData.Center è un servizio in grado di rendere subito il web dei dati accessibile e utilizzabile dalle aziende di ogni settore e dimensione. Il nostro obiettivo è garantire una maggiore trasparenza e disponibilità delle informazioni per consentire alle organizzazione, private e pubbliche, di operare in modo più efficiente, lasciando a LinkedData.Center il compito di gestire e mantenere l’infrastruttura tecnologica sottostante”.