Per celebrare il suo 50esimo anniversario, l’Istituto Italo Cinese aveva incaricato Lorenzo Marini di realizzare un dipinto simbolo del legame tra questi due mondi. E’ nato così “Alphatype Oriente e Occidente“, un media mix on canvass di cm. 70X50, consegnato ufficalmente dall’autore all’Istituto, lo scorso 18 maggio, al Senato della Repubblica italiana, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, in occasione dell’evento “Il Senatore Vittorino Colombo e i 50 anni dell’Istituto Italo Cinese”.
Il maestro della Type
Il Maestro della Type art ha unito nella sua opera due elementi rappresentativi di due realtà. «Le lettere», spiega Lorenzo Marini, che è anche uno dei più noti art director italiani, «sono i miei “type” equilibrati, i numeri sono il cinque e lo zero. Le prime sono accidentali e i numeri sono orientali».
Continua l’artista. «Il fondo non è bianco, come un foglio di carta, ma pieno di colori, come una cartina geografica dove i confini si sfumano. Dove non ci sono divisioni. L’uomo prende vita dopo il verbo, il che vuol dire che la parola esisteva ancora prima della vita. E’ la parola stessa che ci unisce, e la parola è fatta da lettere. Unire l’Oriente e l’Occidente vuol dire rendere più piccola la palla di fango che chiamiamo terra».
Per l’artista padovano, ma milanese d’adozione, un inizio 2022 già carico di soddisfazioni. Prima dell’evento al Senato, Marini era stato protagonista di una personale dal grande riscontro mediatico, “Olivettype”, presso la Fondazione Adriano Olivetti. Risultati notevoli anche sul fronte del mercato. Il suo primo libro d’arte, “Alphatype”, composto da 16 pagine, ognuna delle quali è arricchita da un intervento manuale, è stato aggiudicato lo scorso primo febbraio, all’Auction house milanese Art-Rite, per quasi 4 mila euro.
Di segni e di sogni record vistata da 50 mila persone
Del resto, anche il 2021 era stato un anno d’oro per Marini, con il record di visitatori (quasi 50 mila) per una mostra di contemporary art, ottenuto dalla sua la solo exhibition “Di segni e di sogni”, che è stata in cartello dal 20 luglio al 20 ottobre presso Santa Maria della Scala, il prestigioso spazio museale del Comune di Siena.
Nelle stesse settimane, il 12 ottobre, Marini aveva battuto il proprio record d’asta, con l’aggiudicazione di “Windtype” a quasi 26 mila euro. Nel 2016 Lorenzo Marini aveva presentato la Type Art, con una personale presso il Museo della Permanente di Milano. Il movimento artistico è stato poi teorizzato attraverso il “Manifesto per la liberazione delle lettere”, pubblicato nel 2017.
Alphatype Oriente e Occidente celebra l’armonia
Conclude il Maestro, a proposito di “Alphatype Oriente e Occidente. «Questa mia opera celebra l’armonia, ma rispetta l’individualità. Ogni mio type diventa un fatto individuale, slegato dal classico concetto dell’alfabeto coordinato. Celebra il linguaggio contemporaneo, che è sempre più visivo e sempre meno verbale. Celebra i cinquant’anni della cultura italo cinese reinterpretando i segni numerici come tracce istintive di colore, Come se un arcobaleno avesse preso la forma dei numeri».