Il reputation management spiegato semplice. È il titolo del nuovo libro di Luca Poma, professore di reputation management all’Università Lumsa di Roma.
Il volume, scritto in collaborazione con Giorgia Grandoni e pubblicato da Celid, ha come obiettivo far esplorare ai lettori le più innovative frontiere della gestione della reputazione e della risoluzione delle crisi reputazionali.
Il tutto in un linguaggio divulgativo come pure attraverso l’analisi di case studies, tra cui Autostrade per l’Italia, Barilla, ENI, Facile.it, GUNA Spa, VISA, Espresso Communication e molte altre.
Luca Poma: come difendere la reputazione
Il libro di Luca Poma vuol far riflettere sul concetto di reputazione di un soggetto, persona influente o organizzazione aziendale o pubblica che sia. E su come è possibile difenderla attraverso strumenti innovativi di comunicazione.
“L’impegno mio e del mio team di ricerca è quello di far comprendere l’importanza, per la costruzione di valore, dell’identità e dell’autenticità, più che dell’effimera apparenza” spiega Luca Poma. “In un’epoca caratterizzata da un sovraccarico d’informazioni, connessioni e relazioni, la necessità di sentirsi accettati, rispettati e riconosciuti, in un’unica parola, la reputazione, è considerata un bisogno fondamentale da soddisfare. Ecco perché oggi le imprese sono chiamate a nuove responsabilità, in cui si può e si deve lavorare per definire il perimetro reputazionale di un’organizzazione. Questo lavoro editoriale ha uno scopo: non solo insegnare tecniche d’intervento e trasferire know-how, ma far comprendere la bellezza del costruire la propria reputazione. Privilegiando non già l’immagine, la pubblicità o il marketing fini a sé stessi, bensì l’azione, il fare e il raccontare bene ciò che si è fatto, partendo sempre dalla consapevolezza profonda e sentita della propria più autentica identità”.
Tra i temi toccati in questo manuale vanno citati la corporate reputation, la corporate social responsibility, le media relation, il nation branding, ovvero l’applicazione di concetti e tecniche di marketing aziendale alle nazioni. E infine crisis management e crisis communication, discipline indispensabili per la gestione delle crisi reputazionali.
Il decalogo del reputation management
Gli autori hanno anche elaborato un decalogo utile per costruire una buona reputazione.
1. Qualità del prodotto. Senza è impossibile costruire reputazione
2. Autenticità. Perché i cittadini rifuggono i lifting e il marketing fine a sé stesso
3. Ascolto. Senza è impossibile comprendere cosa è necessario e voluto dai propri clienti
4. Mappatura. Perché se non si individuano anticipatamente i propri pubblici è impossibile comprendere con chi dialogare e chi ascoltare
5. Saper dare. Primo passaggio, prima di chiedere, se si vogliono costruire relazioni di valore
6. Saper presidiare. Perché nulla è scontato. Non vi stancate di coltivare le relazioni che avete precedentemente creato
7. Prevedere scenari. Perché la risoluzione delle crisi di reputazione si gioca tutta “prima”, simulando, attrezzandosi, e migliorando le procedure.
8. Chiedere scusa quando si sbaglia. Per le relazioni tra le organizzazioni valgono le stesse regole che valgono tra persone.
9. Multicanalità e transmedialità. Avolgendo il cliente con la propria comunicazione e attenzione da ogni lato.
10. Saper emozionare. Prché l’emozione è il driver potentissimo sui binari del quale viaggia (anche) la reputazione.