La stima è di David Pambianco che si è sbilanciato in questo senso in occasione del ‘Fashion&Luxury Summit 2016’, organizzato in partnership con Deutsche Bank in Borsa Italiana. Il settore del lusso dal 2017 calerà pesantemente.
Il quadro tracciato da Pambianco per i prossimi cinque anni vede una crescita dell’online, che avrà un’incidenza del 15% sulle vendite totali fino a raggiungere il 20% da parte delle aziende leader. Verrà ‘completamente ripensato il ruolo del negozio monomarca con una riduzione della superficie media dei punti vendita’. Assisteremo quindi, a ‘una spinta verso l’innovazione, con un aumento degli investimenti nel digitale e nella logistica’, spiega il fondatore della società. Anche Flavio Valeri, a capo di Deutsche Bank in Italia, aprendo i lavori del Convegno ha messo in evidenza come ‘Il mercato del lusso, dopo anni di rapido sviluppo, si sta stabilizzando su una crescita più contenuta, confermandosi ancora uno dei mercati più interessanti che oggi vale oltre il 5% del Pil nazionale’. Il mondo della moda e del lusso sta imboccando una strada in salita rispetto a quella degli ultimi anni. Come emerso dallo studio effettuato da Pambianco è emerso che i primi 25 grandi gruppi della moda, con un giro d’affari complessivo attorno a 35 miliardi di euro, negli ultimi tre anni hanno vantato una crescita del fatturato e un ebitda doppi rispetto a quelli delle medie aziende, che hanno invece registrato un rialzo del fatturato del 2% e un ebitda medio del 9% (sono considerati 600 medie aziende con 45 milioni di fatturato medio con un fatturato totale di 28 miliardi). Analizzando i risultati semestrali dei grandi gruppi, nei primi sei mesi 2016 la crescita ha rallentato il passo, attestandosi al +2,8% contro il +10% del primo semestre 2015. ‘Significa che il
mercato del lusso sta entrando in una fase più complessa’, ha aggiunto il vicepresidente David Pambianco. Del resto il digitale sta cambiando in modo permanente il mondo del lusso, collegando direttamente consumatore e brand, senza intermediari.