Fare impresa, farla crescere, investire, innovare. Restando in Italia, nonostante tutto. Nonostante le tasse, una burocrazia pesantissima e incentivi vicini allo zero. Roba da pazzi? Forse, ma proprio l’Italia del genio, del know how che nasce dall’artigianalità e dalla tradizione, hanno ispirato Giampiero Cito e Antonio Paolo e il loro libro “Mad in Italy. Quindici consigli per fare business in Italia. Nonostante l’Italia“, – www.progettomadinitaly.it – edito da Rizzoli. Il libro sarà presentato lunedì 21 gennaio, presso Il circolo dei lettori, in via Bogino 9 a Torino, nell’ambito del ciclo di incontri L’Alfabeto dell’economia. Un libro al mese, appuntamenti mensili a cura del circolo dei lettori e Banca Regionale Europea, in collaborazione con il progetto Mad in Italy. Quindici consigli per fare business in Italia. Nonostante l’Italia.
Il volume è una vera e propria dichiarazione d’amore nei confronti di un Paese geniale e complicato, come l’Italia. Un vademecum che raccoglie semplici consigli rivolti a tutti coloro che non vogliono arrendersi. Storie scritte non da venture capitalist o consulenti di gestione aziendale, ma da due pubblicitari della Milc di Siena, l’agenzia di comunicazione che ha ideato e animato il progetto Mad in Italy! e che nel libro assumono una prospettiva e un valore diversi, perché rafforzano e danno corpo a ciascuno dei consigli. Storie del presente e del passato raccontate per indicare sentieri di speranza per il futuro.
Nel volume ogni consiglio è illustrato attraverso le immagini degli imprenditori che, ritratti in camicia di forza, hanno deciso di raccontare la nascita e la realizzazione della propria idea d’impresa. Le esperienze “mad” raccolte in giro per l’Italia saranno al centro dell’incontro torinese, dove per l’occasione alcuni degli imprenditori piemontesi presenti nella pagina del libro, avranno modo di raccontarsi dal vivo. Protagonisti dell’appuntamento, moderato da Antonella Parigi, direttrice del Circolo dei lettori, saranno Anna Ferrino, amministratrice dell’omonima azienda leader nella progettazione e realizzazione di prodotti e accessori per l’alpinismo e l’outdoor; Sandro Moro della Banca Regionale Europea, Danilo Ragona, designer Able to Enjoy e Alberto Bertone, presidente e ceo di Fonti di Vinadio, l’azienda che imbottiglia e commercializza l’acqua minerale Sant’Anna, che avranno modo di condividere con il pubblico la loro esperienza d’impresa.
Le storie degli imprenditori “Mad”. Nel volume ogni consiglio è corredato da esempi pratici. “Non abbiamo voluto semplicemente raccontare la nascita e l’evoluzione del nostro progetto”, spiegano i due autori, ” ma abbiamo voluto tradurre le esperienze e gli incontri avuti con gli imprenditori, con gli studenti, con i docenti, con i professionisti, con le tante storie d’impresa, in quindici semplici consigli che ci sentiamo di voler condividere con chi non si vuole ancora dare per vinto. Quindici consigli per non arrendersi a quello che ormai da molti viene visto come un inesorabile declino. Quindici consigli per credere che nel nostro Paese sia ancora possibile realizzare idee vincenti, che sia ancora possibile fare impresa. Nonostante l’Italia! Nonostante tutto! Quindici consigli corredati di esempi, casi di successo, di coraggio, di intraprendenza, di lungimiranza e di creatività imprenditoriale”.
Mad in Italy è un’iniziativa di comunicazione che vuole valorizzare tutti quegli imprenditori italiani che hanno scelto di rimanere nel nostro Paese. Nei suoi quasi due anni di vita il volume ha raccolto l’adesione di numerose aziende italiane in vari settori produttivi, ha avuto 15 imprenditori testimonial che hanno accettato di raccontare la loro storia indossando simbolicamente la camicia di forza per identificarsi nella figura dell’imprenditore “Mad” che ha deciso di restare in Italia. Il progetto ha raggiunto un pubblico di oltre 20.000 persone sui social network e che oggi è al lavoro su una nuova fase dedicata ai prodotti italiani leader nel mondo, che si chiamerà Italia Caput Mundi, per far conoscere e promuovere il lato migliore dell’industria italiana.