Mameli (Intesa Sanpaolo): fiducia delle aziende ai massimi da 10 anni

Fiducia delle imprese ai massimi da oltre 10 anni, secondo Paolo Mameli (Intesa Sanpaolo).

A febbraio, la fiducia delle imprese è rimbalzata a sorpresa, quella delle famiglie è risultata poco
variata. L’indagine sulle aziende è confortante circa il proseguimento della fase espansiva sia
nell’industria che nei servizi. In particolare, il manifatturiero appare al momento trainato dal mercato
domestico, e non sembra intaccato dagli effetti dell’euro forte. Infine, nell’indagine sia sulle famiglie
che sulle imprese non si riscontrano indizi di preoccupazioni in merito agli effetti sull’economia di una
eventuale incertezza politica. In sintesi, i dati sono coerenti con la nostra idea che il PIL possa
riguadagnare velocità in termini congiunturali nel trimestre in corso (a 0,4% t/t da 0,3% t/t
precedente).

▪ La fiducia sia delle imprese che dei consumatori è tornata a salire a febbraio, dopo il calo a
sorpresa registrato nel primo mese dell’anno.
▪ Il recupero era nelle nostre attese (è stato più marcato del previsto nel caso della fiducia
delle imprese e meno accentuato della nostra stima per quanto riguarda il morale delle
famiglie), mentre il consenso si aspettava un ulteriore calo.
▪ L’indice composito di fiducia delle imprese diffuso dall’Istat è salito a 108,7 a febbraio dopo
il 105,6 di gennaio. In pratica, l’indice è tornato in prossimità dei massimi dal 2007 toccati
tra ottobre e dicembre. o Il recupero ha riguardato tutti i principali settori con l’eccezione del commercio al
dettaglio (dove l’indice è calato per il secondo mese consecutivo, a 105,5 da 108,3 di
gennaio). Il miglioramento è particolarmente marcato nei servizi (a 109,9 da 105,8).
Nelle costruzioni, l’indice è salito a 132 da 129,2, ritornando circa in linea con i massimi
dal 2008 toccati nei mesi di settembre e novembre.

▪Nel settore manifatturiero il clima di fiducia è rimbalzato dopo essere calato
(moderatamente) nei tre mesi precedenti, a 110,6 da 109,9. Il livello è perciò tornato in
prossimità del massimo da maggio 2007 toccato lo scorso ottobre (110,8). Nel dettaglio
dell’indagine, il miglioramento è trainato dalle valutazioni correnti delle imprese sia
sulla produzione che sugli ordini (in particolare sul mercato interno, stabili le commesse
dall’estero). Viceversa, le attese sono lievemente meno ottimistiche sia per quanto
concerne l’output che gli ordinativi (ma restano su livelli più che espansivi). Le
aspettative delle imprese sull’economia mostrano un recupero dopo tre mesi di calo
(dopo che a ottobre era stato raggiunto il secondo livello più elevato dal 2001). Le
intenzioni di assunzione sono invariate (su livelli record).

La fiducia dei consumatori secondo l’indagine Istat è risultata poco variata a febbraio, a
115,6 dopo essere calata a 115,5 nel primo mese dell’anno.
a) Il dettaglio dell’indagine è misto in quanto mostra un miglioramento della condizione
personale degli intervistati a fronte di un peggioramento del clima economico nazionale,
e un minore ottimismo nelle aspettative per il futuro in presenza di una più favorevole
condizione corrente delle famiglie.
b) Le preoccupazioni delle famiglie sulla disoccupazione sono risultate poco variate (su
livelli bassi in prospettiva storica).
c) Gli intervistati sono più ottimisti sulla situazione economica corrente e attesa della
famiglia, ma registrano un lieve peggioramento dei bilanci famigliari e delle opportunità
sia correnti che attese di risparmio. Migliora il giudizio, ma peggiorano le attese, sulla
situazione economica dell’Italia.
d) Infine, è tornata a calare, dopo il vistoso aumento del mese scorso, l’inflazione sia
percepita che attesa dalle famiglie (rispettivamente da +2 a zero e da +22 a -2).

▪ In sintesi, il dato sulla fiducia delle famiglie non modifica sostanzialmente il quadro
congiunturale. L’indagine sul morale delle imprese è invece piuttosto confortante circa il
proseguimento della fase espansiva, sia nell’industria che nei servizi. In particolare, la
fiducia nel manifatturiero è ai massimi da oltre 10 anni, e non risulta intaccata dagli effetti
del cambio forte. Infine, nell’indagine sia sulle famiglie che sulle imprese, condotta
nell’imminenza delle prossime elezioni generali, non si riscontrano segnali di particolari
preoccupazioni in merito ai possibili effetti sull’economia di una eventuale incertezza
politica.
▪ In prospettiva, i dati sono coerenti con la nostra idea che il PIL possa riguadagnare velocità
in termini congiunturali nel trimestre in corso dopo il moderato rallentamento visto a fine
2017. Stimiamo un’attività economica in crescita di 0,4% t/t nel 1° trimestre, dopo lo 0,3%
t/t precedente. Confermiamo anche la nostra stima di una espansione pari all’1,3% in media
d’anno (ovvero solo lievemente meno marcata che nel 2017).

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