Nell’export la Lombardia è il nodo centrale delle relazioni commerciali italiane con il 27% del totale nazionale per un valore che nei primi tre mesi del 2014 ha superato i 26 milioni di euro, stabile rispetto al 2013. Milano, Brescia e Bergamo sono le prime province esportatrici. E se i macchinari rappresentano la prima voce dell’export lombardo con circa un quinto del totale, Varese è specializzata in mezzi di trasporto (19,9%), Como in tessile (28,2%), Milano in macchinari (18,5%) e abbigliamento (13,9%), Lodi in computer e apparecchi elettronici (35,9%), Bergamo in macchinari (24,8%) mentre i metalli e prodotti in metallo prevalgono per Sondrio (34,3%), Brescia (36,6%), Cremona (41,8%), Mantova (19,2%), Lecco (38,3%) e Monza e Brianza (23,9%).
I dati emergono da un’elaborazione dell’ufficio Studi della Camera di commercio di Milano su dati Istat al I trim. 2014 e 2013. La Lombardia è la protagonista degli investimenti diretti esteri (Ide) italiani con 9.497 imprese estere partecipate da lombarde, oltre un terzo del totale italiano (34,5%) con un fatturato di 139 miliardi di euro e quasi 489 mila dipendenti impiegati. Nel commercio all’ingrosso e manifatturiero i settori trainanti in cui operano rispettivamente 4.810 e 2.936 imprese che danno lavoro complessivamente a circa 400 mila dipendenti. L’Europa è l’area dove si concentrano gli Ide in uscita della Lombardia con circa 7 mila imprese, vengono poi l’America settentrionale (702), Asia orientale ((687) e America centro-meridionale (649).