Quando si tratta di mestruazioni da sempre è automatico pensare che la figura di riferimento per trattare l’argomento sia quella femminile.
Ma le cose cambiano
Per le nuove generazioni nate dopo il 2010, anche il papà sta diventando una figura di riferimento per affrontare un argomento così intimo.
L’azienda svedese Intimina nata nel 2009 ed è esperta del benessere femminile ha realizzato il “Manuale delle Ragazze Meravigliose”.
Curato da Ana Ivušić con la grafica di Antonija Bačić il testo raccoglie anche storie di giovani donne che raccontano le proprie esperienze e i loro cambiamenti psico-fisici.
L’intento è quello di promuovere un messaggio educational per le “wonder girls” di età compresa tra gli 8 e i 12 anni. La generazione Alpha.
Dalle storie emerge che non è più solo femminile la figura femminile quella che viene associata ad argomenti intimi come le mestruazioni.
La generazione Alpha è la prima altamente tecnologica. Prima di saper scrivere con la penna, sa già farlo con la tastiera.
Una generazione che ha punti di contatto diversi con il resto della famiglia e alcuni più vicini al padre.
Aumentano le occasioni per stare insieme, gli interessi comuni e anche il tempo trascorso insieme con o senza mamma, per scelta o nel caso di papà separati e famiglie omogenitoriali.
Più critico il momento pre-adolescenziale, con l’arrivo di un nuovo capitolo legato alle prime mestruazioni, nel quale sempre più spesso si coinvolge anche il papà.
Rivolgersi a lui per molte non è la prima scelta, o lo diventa solo se non c’è una figura di riferimento femminile in casa.
“I ruoli stanno cambiando e quindi è normale che i padri prendano iniziativa su questo e altri aspetti che riguardano lo sviluppo femminile.
Le madri da sempre lo fanno con i propri figli maschi – spiega Roberta Rossi, sessuologa – magari con qualche imbarazzo che si supera quando si inizia a parlare.
In fondo gli uomini sono figli e fratelli di altre donne e sanno bene di cosa si tratta e possono certamente avere accesso a molte più informazioni rispetto al passato.
Certo non deve essere un obbligo ma una scelta di condivisione. Non c’è bisogno di una preparazione apposita, se non sapere di cosa stiamo parlando.
E’ necessaria quella vicinanza emotiva che consente di accogliere eventuali dubbi e domande in modo sereno”.
“Rispetto a qualche tempo fa, in casa se ne parla senza troppi tabù da subito. Le ragazzine sono preparate, non sorprese – precisa Alessandra Bitelli, coach.
Tutto è naturale e nessuno si scandalizza più
Il dialogo tra ragazzine della generazione Alpha sembra essere la scelta più spontanea per familiarizzare con l’argomento.
“Il confronto con le compagne è un passaggio intermedio, una prima infarinatura quasi obbligata, aspettando il momento giusto per parlarne in famiglia.
Senza contare che parliamo di piccole donne altamente tecnologiche che sfruttano la rete per avere maggiori informazioni sul ciclo mestruale ma che hanno bisogno di conferme dalla madre o anche dal padre per chiarire spesso un po’ di confusione – conclude Manuela Farris, ginecologa.
Quello delle amiche è un meccanismo di intesa che chiede sempre e comunque la conferma della madre, della nonna o della sorella maggiore.
Ma ultimamente anche del padre”.