Non riesco a prendere sonno, la pioggia rimbalza sulle grondaie e mi tiene sveglio, sono sveglio insieme alle zanzare, nella testa il ritornello della canzone di Jovanotti Piove senti come piove madonna come piove senti come viene giù! Però è una pioggerellina leggera non come quella dell’altra settimana, vero flash flood, che ha letteralmente tritato tutto il il seminato a mais di una azienda agricola qui vicino a casa. Disperato l’allevatore mi raccontava la sua preoccupazione, l’impotenza davanti a così tanta devastazione e con gli occhi lucidi scuoteva il capo rassegnandosi all’evidenza sul cosa fare, “per l’orto pazienza ma come faccio a dare da mangiare alle vacche per il prossimo anno? So già di essere in perdita per l’anno a venire… e tutto in quindici minuti di grandine, che è venuta giù fitta fitta che neanche mio padre in sessant’anni aveva mai visto…”
Eh si brutto affare, come si può prevedere una simile tempesta, come ci si potrebbe difendere, o per lo meno assicurare? Ma chi ti assicura? Domando io, purtroppo questi eventi aumentano di intensità e frequenza. ” no no quale assicurazione? qui non mi pagherà nessuno e se vai in banca a dirgli che è grandinato l’universo ti fanno spallucce…” Replicava il fattore. … Ora mi rigiro nel letto e mi domando quando sarà la prossima tempesta? E quella finanziaria? Sta montando? Quando ci sarà la prossima speculazione finanziaria che “mieterà” il ceto medio e lascerà in ginocchio molte famiglie? Arriverà anche quella, ne è sicuro Massimo il protagonista dell ‘ultimo romanzo di Guido Maria Breda dal titolo I Diavoli, si legge che la finanza non è soltanto un vertiginoso gioco di prestigio, dove il livello dello scontro si è alzato oltre i limiti, e quello per cui si lotta non è più un profitto con molti zeri. E’ la sopravvivenza dell’Occidente cosi come lo conosciamo.
Dell’Inflazione da asset se ne parla poco, dice Breda. Basta vedere l’eccellente documentario vincitore dell’Oscar Inside Job è un film del 2010 prodotto, scritto e diretto da Charles Ferguson, che indaga le cause della crisi economica del 2008-2010, per capire quale tempesta e passata e quale sta per arrivare, vedere l’eccellente Capitalism a love story di Michael Moor che dopo la deregolamentazione dei Presidenti Usa, si comprende che non esistono più regole nell’alta finanza. E che siamo come pannocchie in un campo a cielo aperto… Allora usciremo tutti di corsa dalla caverna, come nel Mito di Platone e ci abbaglieremo, spalancheremo la bocca, scopriremo che non esisterà più il walfare, il lavoro,la sanità per tutti, la civiltà in generale, ed invece di scoprire le meraviglie del mondo, sgraneremo gli occhi e incominceremo a massacrarci di botte, si, un po’ come quando dalle nostre parti vai a vedere “giocare” una partita di pallone, dove rischi una coltellata o una pistolettata, dove si cerca di emulare i divi del calcio mondiale come in Brasile, che con fair play e (ant-) agonismo si spezzano, “giocando per davvero”, le vertebre, per vincere, figuriamoci per la competizione, quella della sopravvivenza fisica oltre che economica, se non ci massacreremo democraticamente di botte? Si perchè la maggioranza vince, o soccombe, inerme come il mais nella fredda bufera, dipende come al solito dai punti di vista….
Mi salutava il fattore, mi salutava con tono ironico : “non rimarro’ mai senza magiare, ma è una magra consolazione”… Allora ci vorrà forza e coraggio e mi preparerò gli stivali, quando ci saranno le prossime tempeste finanziarie farò a gara, con fair play, a chi riuscirà a spalare letame dagli amici fattori scongiurando le scene viste nel film “2022 i sopravissuti” Soylent Green di R. Fleischer. Chiederò consiglio a Lorenzo Fioramonti (@globalreboot ) che insieme a Stefano Cavallotto (@settembrefilm) ed al mio amico Andrea Bertaglio (@AndreaBertaglio) hanno realizzato con grande entusiasmo il film “Presi per il Pil” il lungo metraggio che racconta la Decrescita, e il motivo per cui è importante imboccare questa strada, scrive Bertaglio: C’è sfiducia nell’aria, soprattutto in Italia e nei Paesi con problemi simili ai suoi. C’è demotivazione, e la gente non sembra sapere cosa fare, o da che parte girarsi per trovare un conforto, un sollievo, una soluzione a una situazione asfissiante. Sembra stiano tutti cercando un modo per uscirne, ma generalmente non sanno come. Sono tutti insoddisfatti, tutti stressati, chi per un motivo, chi per un altro: chi per motivi seri, chi per stupidaggini; chi perché non ha più un lavoro, chi perché ne ha troppo ma si lavora male.
Di chiaro sembra esserci solo il fatto che è ormai necessario reinventare tutto. Pochi giorni fa è mancato Giorgio Faletti e da qualche parte ho letto uno dei suoi ultimi pensieri scritti sui social network A volte immaginare la verità è molto peggio che sapere una brutta verità. La certezza può essere dolore. L’incertezza è pura agonia. Aveva proprio ragione.