Open banking sconosciuto per il 74% dei dirigenti finanziari

Tink la piattaforma di open banking ha realizzato un report secondo cui il 41% dei dirigenti finanziari europei ritiene permanenti gli effetti della pandemia nel settore finanziario.

Un dato leggermente sotto la media in Italia, dove è il 37% degli intervistati ritiene che questo passaggio al digitale sia permanente. Riflettendo così la natura conservatrice delle banche e la velocità con cui si assiste alla transizione verso i servizi finanziari digitali nel paese.

In Europa, il 65% dei dirigenti finanziari crede ancora che le banche debbano aumentare la propria velocità ad innovare. In Italia questa consapevolezza è ancora più solida, dato che la percentuale sale al 74%. Questa nuova fase della digitalizzazione ha portato ad una maggiore volontà da parte delle istituzioni finanziarie di sfruttare la tecnologia. Il 68% dei dirigenti finanziari europei ritiene che il proprio interesse nei confronti dell’open banking sia aumentato durante la pandemia. In Italia il 69% degli intervistati da Tink ha registrato un maggiore interesse legato all’open banking.

Il report mostra come la pandemia abbia fatto concentrare le priorità delle istituzioni finanziarie europee su tre macro aree principali. Il 74% dei dirigenti europei ritiene che la maggiore necessità sia quella di migliorare i propri servizi digitali – per ottimizzare l’onboarding e gestire più clienti in modo digitale. Mentre il 70% si concentra sulla customer experience – per differenziarsi dalla concorrenza e aumentare il coinvolgimento dei clienti. Per il 68% dei dirigenti finanziari c’è una maggiore attenzione legata al ripristino della redditività, attraverso l’automazione e la razionalizzazione dei processi aziendali.

In Italia per il 69% dei dirigenti la priorità è legata alla redditività, a cui fanno seguito il miglioramento dei servizi digitali (66%) e l’implementazione della customer experience (66%).

Il 63% dei dirigenti finanziari in Italia vede la transizione al digitale come un fenomeno a breve termine, e si aspetta che le cose tornino come erano prima del 2020. Solo il 60% degli intervistati pensa che il Covid abbia aumentato il rischio d’impresa. Abbiamo famiglie in crescente difficoltà finanziaria, prestiti in sofferenza destinati ad aumentare e imprese a rischio di fallimento quando i sostegni governativi si esauriranno.

Marie Johansson, country manager di Tink in Italia

“Come si evince dal report, la necessità delle banche, ora, resta quella di innovare più velocemente e ciò è possibile implementando le giuste collaborazioni fintech.

Rispetto alla media europea, l’Italia resta ancora un po’ scettica riguardo al passaggio al digitale nell’ambito dei servizi finanziari. Ciononostante l’interesse nei confronti dell’open banking continua a crescere. Probabilmente anche i più critici arriveranno a capire che la digital transformation del settore non può essere un fenomeno transitorio. Molte banche italiane se ne sono già rese conto e hanno iniziato a cogliere le opportunità che l’open banking può portare al  business.”

Il report completo è disponibile qui: http://tink.com/resources/reports/open-banking-post-pandemic

Share
Top