“Ma questo bimbo non ci sente!!”.
Prestando un un po’ di attenzione ci siamo accorti che il nostro piccolo Tommaso probabilmente ha un deficit uditivo. La nostra pediatra suggerisce: forse si’, l’orecchio destro potrebbe aver un piccolo deficit. Anche la maestra della scuola materna se ne era accorta. Per cui per verificare l’effettivo problema chiediamo alla pediatra di farci l’impegnativa per una visita dall’otorino. Vado alla Asl, ma i tempi di attesa: 3 mesi. Cosi’ decidiamo di portarlo da un medico privato.
18 Febbraio.
Arrivo nella città dello studio medico, a Gallarate, suono al campanello, ed una voce rassicurante mi dice: “prego salire all’ultimo piano”!
Bene siamo all’attico. Quando entro la prima cosa che mi viene in mente è: “qui ci pelano, speriamo di avere abbastanza soldi nel portafoglio.”
Va beh! Anche se io mi trovo in cassa integrazione, dopo 24 anni di lavoro, e mio marito fa l’operaio, questa visita non ci manderà in malora! No?!
Per i figli questo ed altro.
La segretaria ci fa accomodare, il medico arriva, la visita è completa e professionale. Mio figlio, a differenza di quando è a casa, sembra un angelo. L’aspetto aiuta, occhioni azzurri, riccioli biondi. Il responso è: si’ deficit uditivo ma dovuto alle adenoidi ed al catarro depositato nell’orecchio. Mi suggerisce una cura con cortisone per un mese.
Già penso: “beh vedremo, io il cortisone per un mese non glie lo do” ma questa è un’altra storia.
Visita terminata, usciamo dalla stanza del medico ed entriamo in quella della segretaria.
Sorridente mi dice: “ per la visita sono 130,00 Eur”. Ah pero’….per fortuna i soldi giusti giusti che ho nel portafoglio. Mi sento piu’ leggera ora.
Lei ripone i soldi in una agenda e mi guarda compiaciuta salutando il piccolo “demonio,” che dal dottore si fa visitare senza neanche un gemito, ispezione nasale con tubicino; mentre a casa bisogna corrergli dietro solo per mettergli le calze…
io:“ Scusi, per favore la fattura?”.
Segretaria: “A, si scusi lei, ma ne ha bisogno?… perché?… ha… un assicurazione?”
Io:“no, la scarico dal 730!”
La segretaria sorpresa e impreparata mi risponde“Ah… beh allora se vuole… possiamo fare 100,00 Eur per la visita”
Credo di essere diventata paonazza! “ no mi faccia pure la fattura, la scarico dal 730 e il suo datore di lavoro almeno ci pagherà anche l’irpef!”.
Il numero progressivo della fatturazione al 18 febbraio? N°3! tre misere fatture, eh si, c’è proprio la crisi che morde… povero dottore, come farà a pagarle lo stipendio alla segretaria? Sarà costretto a licenziarla forse? Povera segretaria.
<Dai Tommaso andiamo>, uscendo dallo studio un altro paziente attende la visita, ed un altro ancora lo incrocio per le scale, ehm…… fattura n. 4 e 5?
“Fattura numero tre che vergogna… Una cosa è certa, questo medico non mi vedrà piu’ e neanche lo consiglierò alle mie amiche”.
Unica nota positiva della giornata.
In macchina al ritorno, con i pensieri piu’ disparati nella testa, mi fermo ad un semaforo rosso che dura un po’ piu’ al lungo del solito.
Il mio dolce angioletto seduto nel seggiolino posteriore, 5 anni, mi dice: “mamma spegni il motore che stai consumando benzina per nulla” siamo fermi al semaforo.
Sorrido e mi dico tra me e me: “ speriamo di riuscire a crescere una nuova generazione con piu’ etica e rispetto per le persone”.
Selina