Pagamenti digitali in Italia restano al palo anche se nel mondo crescono a doppia cifra. Come mai?
“Nel 2017 i pagamenti digitali in Italia con carte di pagamento sono cresciuti di oltre il 10%, raggiungendo i 220 miliardi di euro: un incremento reso possibile dallo sviluppo dei canali e-commerce che stanno caratterizzando il mondo dei consumi”. Lo ha detto Francesco Luongo, presidente di Consumers For Digital Payments (C4DiP, la coalizione di associazioni di consumatori formata da Movimento Difesa del Cittadino, Asso-consum e U.Di.Con) a proposito dell’indagine della BCE, integrata dalla Banca d’Italia, dedicata alle abitudini degli italiani in relazione all’utilizzo dei diversi strumenti di pagamento.
Lo studio evidenzia come l’Italia sia un Paese ancora legato al contante, ma in cui i pagamenti digitali stanno avendo un progressivo sviluppo. I risultati dell’indagine evidenziano, infatti, che nel 2016 lo strumento di pagamento più utilizzato era il contante, preferito nel 85,9% dei casi, mentre alle carte e ad altri strumenti era riservato il 12,9% delle transizioni. “La crescita dei sistemi di pagamento elettronico – sottolinea Luongo – è stata anche certificata dalla recente indagine dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, che evidenzia come gli esercizi commerciali si stiano strutturando, nel 23% dei casi, per adottare strumenti per l’accettazione di formule di pagamento digitale”. Il report di BCE-Banca d’Italia, inoltre, riporta una mappatura del consumatore divisa per area geografica, in cui si può notare una predilezione nell’utilizzo di strumenti di pagamento digitali nel Nord d’Italia.
“È vero che in alcune zone del Paese si riscontra una maggior diffusione dei nuovi sistemi di pagamento – prosegue Luongo – ma questo non è tanto determinato da una questione prettamente regionale, quanto da un insieme di fattori e variabili che incidono sul nostro tessuto economico e commerciale: metropoli o piccoli centri, zone turistiche, presenza di grandi retailer o piccoli esercenti etc. La vera discriminante è il livello di educazione finanziaria che influisce in maniera determinante sulle scelte di pagamento dei cittadini. Questo rappresenta uno dei motivi della nascita della nostra coalizione – conclude Luongo – Siamo comunque ottimisti: in base ai dati aggiornati del 2017 e presto del 2018, pare che lo sviluppo dei pagamenti digitali sia in espansione e che anche la piccola distribuzione stia finalmente comprendendo che agevolare il consumatore attraverso l’utilizzo dei Pos migliori la customer experience, quindi il rapporto stesso con il cliente”.
Le prospettive per il futuro sono effettivamente positive e nelle battute conclusive del report si evince che se il consumatore è portato a riflettere su quale strumento sia effettivamente il più “comodo”, la scelta ricade sugli strumenti digitali: il 45% per cento degli intervistati ha dichiarato infatti di preferire carte o strumenti di pagamento alternativi, contro un 39% che rimane affezionato al contante.