Fran Bull, la grande artista americana, che ha debuttato in Italia lo scorso 4 ottobre inaugurando a Milano lo Spazio Loa, Laboratorio open art, è ora presente alla Biennale di Venezia con una sala personale, a Palazzo Zenobio, sede del Padiglione Armenia.
L’ha voluta il critico Giorgio Grasso, curatore del padiglione armeno, che aveva incontrato Fran proprio allo Spazio Loa.
La pittrice e scultrice americana, che vive e lavora a Brandon, nel Vermont, ha portato tre grandi installazioni della serie Stations, caratterizzata da figure gigantesche, che ricordano la mitologia greca, più nel suo elemento di caos dionisiaco, che in quello di armonia classica apollinea. «Questa serie di lavori va letta come un libro, un romanzo, in cui descrivo realtà e sogni della mia vita», ha detto Fran Bull, in occasione della presentazione della mostra in Biennale, che resterà in cartelo sino alla conclusione della rassegna Veneziana, il 26 novembre.
A completare l’esposizione, nella sala personale dedicata dalla Biennale all’artista, verranno esposti nei prossimi giorni altri due lavori, due grandi monocromi (uno rosso e uno blu) attualmente allo Spazio Loa. In Italia il Maestro Bull è rappresentata da ArtRelation di Milo Goj nella foto a sinistra insieme all’artista.