Ci sono tre validi motivi per ritenere che l’estro sia dannoso e inefficace nel marketing, che per creare un logo efficace sia necessario essere creativi. Certo, la creatività è fondamentale per evitare la routine e per non entrare nel vortice dell’automatismo, ma siamo sicuri che è così essenziale?
“Creatività è un termine abusato nella comunicazione e nel marketing, un mito giovanilistico che rimane una parola vuota se non è inserita all’interno di una rigorosa progettazione”, spiega Patrizia Parca, Graphic Designer di Powerlogo, azienda specializzata nella creazione di logo professionali. “Molti designers e agenzie elevano la creatività a valore massimo, primo e a volte unico fondamento dell’intero progetto di design, ma un progetto di design per essere ben eseguito ha le sue regole e le sue fasi, l’estro del cuoco può avere un suo spazio ma certo non si può fare un risotto agli asparagi usando mele e pere”.
Quali sono i motivi per cui un atteggiamento esclusivamente creativo non porta a risultati sperati nel mondo del marketing?
1) dare troppo spazio alla creatività può far perdere di vista l’obbiettivo del progetto
2) è sbagliato approcciarsi al lavoro di designer pensando di “esprimere se stessi”, non è l’ego che deve manifestarsi ma la capacità di trasmettere con forza il giusto messaggio.
3) vivere nel mito della creatività come valore assoluto ha fatto sì che molti avessero lacune nella progettazione molti altri non ritenessero importante sviluppare un metodo di design e volessero approcciarsi ad un problema o progetto partendo dall’idea romantica di risolvere tutto con “l’idea geniale”.
“Un corretto approccio dovrebbe prevedere di partire dalla ricerca (magari altri hanno trovato già soluzioni o idee migliori delle nostre), da un brief accurato e dal posizionamento del brand, elemento essenziale e imprescindibile per poter iniziare a lavorare a un logo”, aggiunge Patrizia Parca.“Il design è intrecciato strettamente a quello che succede nella nostra mente e nel nostro cervello quando guardiamo e riceviamo stimoli, visivi o emotivi, per questo bisognerebbe dare più spazio alle neuroscienze e alla psicologia e meno al mito ingenuo della creatività. Nel design e nel progettare un logo l’attenzione si dovrebbe concentrare nel comunicare correttamente e con la forza emozionale dell’immagine quello che è il posizionamento del brand”.