Che meraviglia al supermercato, trovare sempre una moltitudine profumata e fresca varietà di pescato, grazie alla incredibile velocità dei trasporti globalizzati posso acquistare ad un “giusto prezzo” un paio di filetti di pesce persico originario dal centr’africa e preparare , magari in Quaresima, un meraviglioso piatto vivace e colorato per tutti bambini…
ricetta:
– filetti pesce persico africano
– pomodorini datterini o cigliegino
– qualche cappero
– aglio, olio extravergine di oliva, sale, pepe
– farina per l’impanatura, prezzemolo
infarinate i filetti e adagiateli in un tegame con l’olio, dove avete fatto appassire l’aglio, regolate di sale e pepe, aggiungete i pomodorini, qualche cappero e dopo una decina di minuti, secondo lo spessore del filetto, quando ben dorati, servite con una spolverata di prezzemolo fresco.
Da leccarsi i baffi…però..
Però…c’e sempre un però, soprattutto per la digestione, non per le calorie perchè dal punto di vista nutrizionale è ok, è la storia del filetto che non viene raccontata al bancone ghiacciato del supermercato, tanto meno nel prezzo alla cassa, sullo scontrino non si vede, la si vede solo attraverso gli occhi di Hubert Sauper con il suo documentario L’incubo di Darwin.
Articoli su questo film ne hanno scritti molti, non ricordo come sono arrivato a vedere il documentario, di certo non per via di qualche articolo sperduto nel Web. Adesso però quando vado al supermercato e vedo il cartellino pesce persico origine Africa, non posso fare a meno di ricordare i fotogrammi di alcuni bambini che si avvinghiano come cani randagi, ringhiandosi e mordendosi a vicenda per accaparrarsi un pugno di riso. Il pesce è stato introdotto nel Lago Vittoria ed ha devastato l’ecosistema esistente, il pesce viene pescato in condizioni incredibili, eviscerato, sfilettato e imballato per i consumatori europei, le carcasse rimanenti, gli scarti, che da noi neanche per insaporire una zuppa li cucineremmo, rimangono alla popolazione locale piagata dall’HIV, la prostituzione per le donne, sono donne tutte dai 10 anni in poi, è d’obbligo, ciliegina sulla torta: gli aerei cargo che arrivano per procurarci il pregiato filetto atterrano in Africa, chissà come, carichi di ferraglia varia, tubi sottili ben imballati e lubrificati con manico di legno, dove all’interno scorrono palline di piombo, che colorano di grigio, perchè anche agli Hutu e Tuzi piace tanto giocare al SofAir (gioco di guerra dinamico), come da noi!!, spararsi per divertimento, solo che non è tanto ludico in Africa.
Non guardatelo questo documentario, soprattutto se siete credenti, in alcune immagini dove viene predicata la venuta del Messia Salvatore, per la popolazione locale, che moltiplicherà pani e pesci per tutti, mi si sono arricciate le budella. Si potrebbe perdere la speranza.
Sinceramente a chi gioca al SofAir, tutta la mia compassione, spero che riescano magari a coronare il loro sogno di poter giocare dinamicamente per davvero sulle rive del Lago Vittoria con le palline di piombo colorate di giallo verde rosso e di blu. Non di grigio, le palline di piombo grigio non sporcano, non sporcano.
Non mangio più pesce persico africano.
…starno ma vero: sono alcuni giorni che ho nella testa di scrivere questo post e la Rai che cosa propone domenica 18 agosto su Rai5 in prima serata?
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-dd16c5d4-013f-4f8b-9f29-4bbabc00b99b.html