Pirelli: investimento da 65 milioni in Cina
Nuovi importanti investimenti, la storia di un grande Gruppo italiano che si è distinto negli anni, un passato pieno di forti rivoluzioni, di colpi di scena, di innovazione: tutto questo è Pirelli. No solo un’azienda, ma una filosofia di vita. Dall’economia all’arte, dall’ingegneria allo sport, dall’architettura alla tecnologia. Ecco le basi su cui è nato il nuovo progetto che riguarda la Cina e che vede protagonista il Gruppo Pirelli.
Prima di arrivare ad oggi e spiegare quanto importante sia per il Gruppo italiano aver investito così tanto in Cina, sarebbe opportuno dare alcuni highlights sulla storia dell’azienda Pirelli, oggi sotto la guida del CEO Marco Tronchetti Provera, e su quanto sia stata importante per il mercato italiano. Pirelli nasce a Milano con il primo opificio, una struttura industriale, oggi nota con il nome di Pirellone, che produce tele gommate, cinghie di trasmissione, cavi telegrafici sottomarini e raccorderie in gomma, giocattoli, tappeti e impermeabili, oltre a materiale per sale operatorie.
Pirelli raggiunge la fama anche grazie alla collaborazione con un’altra azienda italiana, la Bianchi, lo storico marchio produttore di biciclette con cui venne realizzato il primo pneumatico per bicicletta, quello che ha preceduto i primi pneumatici per motociclette e autovetture. Pirelli si impone sul mercato con la produzione di pneumatici ad alte prestazioni e presto il Gruppo diventa protagonista di fusioni e acquisizioni come quella con la Dunlop inglese. Con la famiglia Benetton, Banca Intesa e Unicredit, di cui il Gruppo Pirelli farà parte fino al 2007, partecipa anche alla creazione della Olimpia Spa, una società di telefonia.
La produzione rende necessaria la costruzione di un nuovo stabilimento che sorge dove oggi, dal 2004, ha sede l’Hangar Bicocca, una fondazione no profit che mette a disposizione del pubblico un immenso spazio espositivo per promuovere lo sviluppo dell’arte contemporanea.
Oltre alla produzione industriale di pneumatici che Pirelli sviluppa in ben 12 paesi del mondo, il Gruppo si fa spazio anche nel settore delle attività immobiliari fondando la Pirelli Real Estate. Inoltre, con la collaborazione di altre società, si occupa dell’accesso a banda larga e fotonica e, con la Pirelli Ambiente Renewable Energy, opera nel settore delle fonti rinnovabili di energia da rifiuti. E ancora, nel settore ambientale, la Pirelli Eco-Technology si occupa della mobilità sostenibile attraverso la produzione di combustibili alternativi e filtri antiparticolato.
In questo lungo viaggio, il nome Pirelli si lega anche alla moda: nessuno ignora l’esistenza del famoso calendario The Cal, così come molti sono a conoscenza del progetto di industrial design sviluppato dalla PZero per la produzione di abbigliamento e accessori. Pirelli è protagonista anche nel mercato azionario: già quotata nel 1922 come Pirelli & C Sapa e poi, nel 1926 come Pirelli Spa, nel 1992, sotto la guida del nuovo arrivato Marco Tronchetti Provera, una figura tanto carismatica quanto fondamentale per la promozione dei grandi passi compiuti da questa azienda, riottiene la quotazione in borsa. Rimane sul mercato fino al 2015 quando subisce il delisting del titolo a causa di un’Opa promossa da Chem China che sospende le azioni dal mercato telematico azionario.
Dopo questo arrivederci al mercato azionario avvenuto nel novembre del 2015, però, Pirelli torna in Piazza Affari e questa nuova rincorsa l’ha portata all’acquisizione di una quota della joint venture proprietaria di un importante stabilimento cinese. In estate Pirelli ha comunicato di aver finalmente raggiunto un valido accordo con il gruppo Hixih per realizzare una joint venture che detenesse il controllo di un nuovo stabilimento di produzione di pneumatici consumer in Cina, attraverso la società Jining Shenzhou Tyre Co. In base ad accordi già stabiliti, il Gruppo italiano ha sottoscritto il closing per acquisire una partecipazione del 49% della joint venture, riuscendo ad ottenere la gestione operativa dell’impianto.
Il valore attuale dell’operazione, che non modifica i target già stabiliti per il piano industriale relativo al triennio 2017-2020, è pari a 65 milioni di euro. L’accordo prevede anche che il Gruppo Pirelli sia messo nelle condizioni di poter aumentare la sua partecipazione fino a raggiungere una quota pari al 70% nel periodo compreso tra l’1 gennaio 2021 e il 31 dicembre 2025. Si tratta di un’operazione di un certo rilievo in quanto il nuovo stabilimento, gestito dal management Pirelli, potrà garantire un’importante flessibilità produttiva nel segmento High Value, considerando l’evoluzione del mercato cinese, gli sviluppi attesi nel segmento dell’auto elettrica e la quota crescente di omologazioni ottenute nel settore del primo equipaggiamento in Cina, Giappone e Corea.
Questo grande investimento ha acceso gli animi e già le contrattazioni a Piazza Affari del titolo sono spinte al rialzo. Gli analisti di Equita raccomandano l’acquisto delle azioni di Pirelli per le quali stimano un target di prezzo a 8,5 euro.