E.ON ha concluso il primo semestre del 2016 con solidi risultati operativi nel suo core business. L’EBIT rettificato nel core business (reti energetiche soluzioni per i clienti, rinnovabili) è stato pari quasi a 1,7 miliardi di euro, 200 milioni di euro in più (+15%) del corrispondente periodo dell’anno precedente.
L’EBIT rettificato di Gruppo, che include attività non core e attività operative non ricorrenti, è stato pari a 2 miliardi di euro (-6% rispetto al primo semestre dello scorso anno), comunque in linea con le aspettative.
L’utile netto rettificato è stato pari a 604 milioni di euro, in calo di 232 milioni di euro (-28%): la principale ragione è stata il pagamento di elevate tasse riferite a periodi contabili precedenti e il fatto che il dato dello scorso anno faceva riferimento anche ad attività che sono state cedute.
Al netto delle attività cedute, l’utile netto rettificato avrebbe fatto registrare una flessione solo dell’8%. Le svalutazioni di centrali e impianti di stoccaggio del gas e gli accantonamenti per perdite contingenti in Uniper – pari in totale a 3,8 miliardi di euro – hanno causato una perdita netta di 3 miliardi.
L’indebitamento finanziario netto è salito a 24,8 miliardi rispetto al dato pro forma di 21,3 miliardi relativo alla fine del 2015 e comunicato lo scorso aprile. Il flusso di cassa operativo prima degli interessi e delle tasse è cresciuto del 21%, arrivando a 2,3 miliardi.
A seguito dell’approvazione dello spinoff del 53,35% delle azioni di E.ON in Uniper da parte dell’assemblea degli azionisti lo scorso 8 giugno, col 99,7% dei voti favorevoli, l’operazione prosegue in linea con le tempistiche previste: la quotazione di Uniper è prevista per settembre.