Secondo le stime di Havas Media, il mercato pubblicitario dovrebbe flettere del 2,5% e scendere a 7,5 miliardi di spesa in advertising. Il calo del 3% atteso dei consumi di Natale per il 2012, stimato dall’osservatorio Confesercenti-Swg, scrive Milano Finanza, ha allarmato aziende, centri media e concessionarie di pubblicità. Perchè’ il 2012, nonostante due eventi di forte richiamo mediatico come gli Europei di calcio e le Olimpiadi di Londra, rischia di essere ricordato come uno dei peggiori della storia recente. Nei nove mesi di questo anno, secondo i dati di Nielsen Media Research gli investimenti pubblicitari in Italia risultavano in calo dell’11,7% (a 5,43 miliardi) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La proiezione su base annua elaborata da Havas Media (il centro media che fa capo al gruppo francese controllato dal finanziere Vincent Bollore’) indica una diminuzione dell’11%. Dunque, se le cose non miglioreranno proprio negli ultimi giorni di dicembre, a fine anno si registrerà una raccolta complessiva inferiore agli 8 miliardi: 7,6-7,7 miliardi. C’e’ il rischio di tornare indietro di un decennio: nel triennio 2001-2003 gli investimenti oscillavano tra 7,67 e 7,59 miliardi. Come si vede, una situazione difficilissima, legata a doppio filo al contesto economico; basti pensare che in Italia nel periodo gennaio-settembre si e’ registrato il record di fallimenti aziendali (9 mila), un aumento del tasso di disoccupazione e un massiccio ricorso alla cassa integrazione (oltre 1 miliardo di ore). Tra le varie opzioni prospettate finora, per migliorare la situazione, c’e’ l’unione delle concessionarie pubblicitarie di Rcs Mediagroup, Sole24Ore ed Editrice la Stampa (Publikompass) e la razionalizzazione delle società della galassia Mediaset-Mondadori con il possibile consolidamento di Publitalia, che potrebbe accorpare la concessionaria del gruppo editoriale di Segrate, oltre a Digitalia ‘08 e Mediamond. (MF-DJ) www.francoabruzzo.it