Ivanti è la piattaforma di automazione che rileva, gestisce, protegge e supporta gli asset IT dal cloud all’edge.
La società ha acquisito RiskSense, pioniere nella gestione e nell’assegnazione delle priorità alle vulnerabilità basate sul rischio, per guidare gli sviluppi del patch management. Si tratta di una integrazione che consentirà alle organizzazioni di assegnare una priorità alle vulnerabilità da correggere, riducendo quindi la loro esposizione agli attacchi ransomware. Tutto questo attraverso un approccio proattivo e basato sul livello di rischio nella gestione delle patch.
Srinivas Mukkamala, ceo di RiskSense
“Negli ultimi anni i cyberattacchi sono passati dall’essere percepiti come un semplice disturbo, alla principale causa dello sconvolgimento della società. Come è successo nella regione Lazio in Italia. In questo scenario, le vulnerabilità sprovviste di patch diventano quindi lo strumento d’infiltrazione nelle organizzazioni. Gli attacchi ransomware si contrastano con la combinazione della prioritizzazione delle vulnerabilità basata sul rischio e sull’AI delle patch”.
Questa combinazione ridurrà quindi il tempo medio necessario a rilevare, scoprire, rimediare e rispondere ai cyber attacchi, prestando attenzione alle vulnerabilità critiche legate o associate al ransomware.
Ivanti ha già integrato in Ivanti Neurons for Patch Intelligence, la RiskSense Vulnerability Intelligence e il Vulnerability Risk Rating, che quantificano il rischio di possibili attacchi. L’acquisizione coincide con la comunicazione della Casa Bianca che incoraggia a utilizzare una strategia di valutazione basata sul rischio per gestire le patch e rafforzare la cybersecurity.
Jim Schaper, President and ceo di Ivanti
“Ivanti è leader nella gestione delle patch e l’acquisizione di RiskSense porterà le nostre funzionalità a un livello superiore. Questa combinazione ci permetterà di offrire una visione completa delle vulnerabilità, consentendo loro di agire rapidamente attraverso Ivanti Neurons for Patch Intelligence. I clienti potranno ridurre il rischio di violazione grazie all’intelligence delle vulnerabilità. E alla conseguente prioritizzazione della remediation basata sulle attuali tendenze degli exploit e degli attacchi ransomware.
