Il comunicato di Borsa Valori è scarno ma parla chiaro. Questa mattina il titolo di Rcs è stato sospeso. La causa probabilmente potrebbe essere l’azione che quattro azionisti stanno portando avanti per cercare di salvare il Corriere della Sera dalla scalata intrapresa da Urbano Cairo.
Diego Della Valle, Mediobanca, UnipolSai e Pirelli, si stanno coalizzando per dare battaglia a un comune nemico: l’editore Urbano Cairo. Per contrastare l’imprenditore alessandrino i cinque hanno chiamato in soccorso il nastro emergente del private equity Andrea Bonomi per fare in un’offerta che punta a raccogliere il 77,4% delle azioni presenti sul mercato. Secondo i cavalieri scesi in campo Cairo non avrebbe la forza finanziaria per sopportare un’acquisizione di un’azienda tre volte più grande della sua né lo standing anche internazionale che si richiede a chi pubblica un quotidiano blasonato come il CdR. L’Opa è in contanti invece che in azioni della Cairo Communication, e a un prezzo superiore, 0,70 euro contro 0,52 in carta che ha offerto Cairo. Un merito Cairo comunque vada l’operazione di certo ce l’ha: ha stanato quei soci disposti a salvare il CdR e che da tempo aveva in mano le sorti della casa editrice ma che ha fatto ben poco per rilanciarla. Un gruppetto di brillanti imprenditori e imprese che negli ultimi anni ha messo Rcs nelle condizioni di perdere 1,3 miliardi di euro e di vendere i gioielli di famiglia così faticosamente messi da parte in decenni di editoria, e sostenendo un management che non è riuscito a evitare una gestione in perdita costante. Una strategia perseguita con tenacia anche quando lo scorso settembre ha visto promuovere a capo della Rcs, Laura Cioli per cercare di invertire la china negativa.
Andrea Bonomi, nipote di Anna Bonomi Bolchini, finanziere di “grido” attraverso il fondo Investindustrial da lui promosso, dovrà organizzare un’operazione in grado di mettere il Corriere della Sera al riparo da altre incursioni. Bonomi naturalmente fa parte di quei salotti buoni dell’imprenditoria milanese che conta. Già pontiere quando il presidente di Fca, Elkann, e il fondatore della Tod’s si lanciavano invettive sul terreno della gestione della Rcs. Ma non basta. Con Tronchetti Provera, Investindustrial aveva trattato quando la Pirelli cercava dei soci per contrastare l’avanzata della famiglia Malacalza. Povero Corriere della Sera e povera editoria italiana ormai alla merce di non editori che hanno solo forti interessi (fin che dura) in altri settori dell’economia.