Dopo la valanga di cause andate a buon fine per anatocismo e usura, attraverso le quali i correntisti hanno potuto recuperare ingenti somme che gli istituti avevano indebitamente acquisito, un altro fronte si apre nella ancora lunga battaglia per la legalità e trasparenza nei rapporti tra banche e clienti. Mutui, leasing e finanziamenti sono a rischio nullità. E’ un tema complesso quello del tasso di interesse legato all’Euribor, indice che viene comunemente utilizzato in molti paesi europei compresa l’Italia, come riferimento per la definizione del tasso di interesse. Euribor è un tasso di riferimento interbancario diffuso dalla Federazione Bancaria Europea come media ponderata dei tassi di interesse ai quali le banche dell’Unione Europea cedono i depositi in prestito. La formulazione del tasso è affidata ad una associazione internazionale i cui membri sono le associazioni bancarie nazionali degli stati membri dell’Unione.
L’indice Euribor, cosi determinato, funge da parametro di riferimento per i tassi da applicare nelle diverse operazioni bancarie e in molti prodotti anche finanziari tra i quali molti strumenti derivati. Soprattutto tale indice viene utilizzato nella definizione dei contratti di mutuo a tasso variabile, leasing e finanziamenti.
Abbiamo chiesto maggiori informazioni a un esperto del settore: “Ai fini della utilità per gli utenti bancari di quanto rilevato sino ad ora”, dice Mario Miele, “va detto che tale situazione contrasta con le leggi vigenti che vietano espressamente le intese tra imprese, le quali intese abbiano per finalità il condizionamento del mercato ovvero altre condizioni contrattuali. Di conseguenza il prodotto collegato, nel nostro caso i mutui, i leasing ed i finanziamenti, non possono produrre alcun effetto tutelato dalla legge. Pertanto la nullità può essere rilevata d’ufficio o eccepita dall’utente.”
“Riferendosi alla attuale normativa ed a sentenze della Corte di Cassazione”, sostiene il consulente della Cesynt Advanced Solutions, – www.cesyntas.com – società specializzata nel settore, “l’applicazione del tasso indicizzato all’ Euribor in un contratto bancario può essere ritenuta in contrasto con il dettato legale. Chiunque abbia stipulato un contratto di mutuo, leasing o finanziamento può legittimamente chiedere un ricalcolo attraverso il quale recuperare gli interessi pagati alle banche.” I consulenti del settore sono i più indicati a dare le informazioni necessarie all’attivazione della proceduta di recupero.
“Gli studi di consulenza che si occupano del settore specifico”, prosegue Miele, “offrono l’assistenza legale e tecnico-contabile finalizzata al recupero delle somme anche nei casi in cui il mutuo sia espresso in termini di tasso fisso. Recenti sentenze della Corte di Cassazione indicano che se i tassi promessi o convenuti nel contratto di mutuo superano il tasso soglia (riferito alla soglia usura) del periodo e della categoria di operazione economica di riferimento, ai sensi del codice civile è nulla la clausola relativa agli interessi che per l’effetto non devono essere corrisposti e se pagati vanno restituiti. Va inoltre rilevato che le azioni di recupero si possono compiere anche su tutti i contratti chiusi da non più di 10 anni”.