Una giuria presieduta dal professor Giacinto di Pietrantonio, esperto di contemporary art e composta da: Cristina Stancari, Assessore provinciale alle Politiche giovanili, della Provincia, Fabio Casati, Assessore alla cultura Comune di Vimodrone, Mirko Bianchi, past presidente Ricoh Italia, Davide Oriani, amministratore delegato Ricoh Italia, Claudio De Albertis, presidente della Triennale di Milano, Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione, Mauro Giusto, partner di Odgers Berndtson e Caterina Tosoni, artista, ha decretato i vincitori del terzo Premio Ricoh per i giovani artisti contemporanei.Agli artisti è stato chiesto di interpretare attraverso le loro opere (sono state quasi 500 le opere inviate dai giovani autori provenienti da tutta Italia) i valori Ricoh riassumibili in: “Lo sforzo verso l’innovazione, che semplifica la vita e il lavoro, salvaguardando nel contempo l’ambiente e in generale i principi della responsabilità sociale d’impresa”. La premiazione avvenuta alla presenza del vice presidente e Assessore alla cultura della Provincia di Milano Novo Umberto Maerna ha scelto:
● Vincitore assoluto: “Senza titolo” di Lucia Guadalupe Guillen
● Vincitore per la sezione pittura-disegno-grafica: “Memory of a free festival” di Chiara Lera
● Vincitore per la sezione fotografia-video-digital art: “Tondo butterato con sampietrini” di Duo RaMa (Federica Marini e Carmelo Rago)
● Vincitore per la sezione scultura-installazione: “Burned” di Zaio
Le opere vincitrici entrano a far parte, con quelle delle edizioni precedenti, della collezione d’arte di Ricoh Italia, mentre le altre sono state battute ad un’asta. Il ricavato è stato assegnato in parte ai giovani artisti e in parte a un progetto di solidarietà realizzato dalla Onlus Comunità Nuova di Don Gino Rigoldi.
Di seguito una lettura ragionata da un esperto delle opere premiate
Metafore nascoste nella quotidianità
È Lucia Guadalupe Guillen, una ragazza venticinquenne di Buenos Aires iscritta all’Accademia di Brera, la vincitrice assoluta della Terza edizione del Premio Ricoh. L’opera è un olio su tela di cm 123 x cm 100. Così la vincitrice ha commentato la propria opera e i valori Ricoh rappresentati: “Creo immagini di situazioni semplici e vere, in modo che lo spettatore si ritrovi immediatamente in esse e ne rimanga colpito, coinvolto. Il mio obiettivo è creare un ‘momento di stop’, di riflessione, di armonia con l’ambiente che ci circonda. Nell’opera inviata viene rappresentata una semplice azione quotidiana, ma essa nasconde una metafora: ogni individuo deve, comunque e sempre, sollevare, lavorare, sforzarsi, impegnarsi, in ogni momento della sua esistenza. Sento la responsabilità di comunicare che la vita è una fatica, ma va affrontata con positività e speranza. Per evidenziarlo, ricorro all’utilizzo di colori caldi, vivaci e brillanti che non creano un’atmosfera violenta bensì intensa ed intima”.
Ricerca stilistica orientata all’innovazione
È questo il supporto “ecologico” utilizzato da Chiara Lera, vincitrice della categoria Pittura-Disegno-Grafica, con un’opera in tecnica mista di cm 212 x cm 190. La giovane artista, nata a Lucca nel 1985 e iscritta all’accademia di Carrara, ha così spiegato la filosofia che sottende il suo lavoro: “L’opera ‘Memory of a free festival’ fa parte della mia ultima collezione realizzata su tele riciclate da antichi materassi a righe. L’opera presentata è in linea con i valori dell’azienda Ricoh quali la ricerca. Infatti, pur mantenendo un codice figurativo riconoscibile, la mia ricerca stilistica è orientata verso la creazione di nuove forme, investigando le potenzialità dei materiali scelti sempre in un’ottica fortemente sperimentale. Anche la salvaguardia per l’ambiente è un tema che condivido pienamente preferendo la nobilitazione, attraverso il mio lavoro creativo, di materiali poveri o riciclati, anziché l’utilizzo di materie prime ricavate dallo sfruttamento delle risorse ambientali”.
Una copia creativa per l’economia sostenibile
A vincere la sezione Fotografia-Video art-Grafica è una coppia di artisti, che si firmano come Duo RaMa. I loro veri nomi sono Federica Marini, di Latina, e Carmelo Raggio, di Cosenza, entrambi provenienti dalla Accademia di Roma. Hanno proposto una stampa monotipo xilografica ispirata alla pavimentazione in sampietrini. Ecco la loro interpretazione: “La ricerca di Duo RaMa mira all’innovazione del linguaggio e dei contenuti dell’arte contemporanea attraverso il recupero e l’utilizzo di tecniche esecutive tradizionali quali la pittura e la stampa a cucchiaio. Queste tecniche sono economicamente sostenibili, a basso impatto ambientale – e quindi in linea con l’attenzione all’ambiente di Ricoh – e rappresentative della centralità e della dignità del lavoro manuale dell’artista”.
Proteggere la fragilità con l’arte
Zaio (nome d’arte di Marco Tromba, un giovane milanese proveniente da Brera) ha vinto la sezione Scultura-installazione con un’opera a rilievo, molto particolare per la scelta dei materiali utilizzati, come racconta l’autore. “Ho voluto proteggere qualcosa di estremamente fragile: una scoria bruciata, carbonizzata. Una metafora delle più intime tradizioni che, in fondo, sono spesso alla base delle più grandi innovazioni”. Una notazione: l’opera, connotata dalla sua fragilità che va protetta, rappresenta l’Italia.
Nella foto della premiazione da sinistra: Novo Umberto Maerna, vice presidente e Assessore alla cultura della Provincia di Milano, Davide Oriani, Ceo di Ricoh Italia, Lucia Guadalupe Guillen, la vincitrice assoluta, e Giacinto di Pietrantonio, uno dei maggiori esperti italiani di arte contemporanea.