Aziende medie bistrattate e complessate? Da una ricerca commissionata da Ricoh Europe a Coleman Parkes Research pare di sì. E’ emerso infatti che le aziende di medie dimensioni, motore dell’economia europea, soffrono della “sindrome del figlio di mezzo” se paragonate alle start-up e alle grandi aziende.
Ogni azienda di medie dimensioni registra una perdita potenziale di 5,7 milioni di euro di fatturato ogni anno, come conseguenza di una serie di barriere che ne ostacolano lo sviluppo. Quali sono secondo le aziende europee, e in particolare quelle italiane, i principali freni allo sviluppo? Qual è il ruolo delle tecnologie nel percorso di sviluppo? Nell’indagine le aziende italiane hanno indicato come principali priorità di business per i prossimi 2 anni la necessità di sviluppo di nuovi prodotti e servizi (42% del campione italiano), innovare i processi e utilizzo di tecnologie per guadagnare vantaggio competitivo (38% del campione), e investire in nuove tecnologie per trasformare il business (35% del campione).
IL COMPLESSO DI NON ESSERE ADEGUATE
Le medie aziende hanno ambiziosi obiettivi di crescita, ma secondo il 93% del campione vi sono una serie di freni che impediscono loro di raggiungere il pieno potenziale. Tra i principali freni che credono di avere le aziende:
· Requisiti normativi complessi e che richiedono ingenti investimenti (indicati dal 38% del campione italiano, una delle percentuali più alte di tutta Europa dove la media è del 31%)
· Difficoltà nell’attirare nuovi talenti (fattore indicato dal 24% delle aziende italiane – media europea: 27%)
· Difficoltà nell’ottenere finanziamenti per nuove tecnologie a supporto della crescita (indicata dal 31% del campione del nostro Paese – media europea 27%).