Finanziare l’efficienza energetica? Le risorse ci sono, in Italia e in Europa, ma è fondamentale imparare come avervi accesso e investirle in modo razionale. La Banca europea per gli investimenti, ad esempio, metterà sul piatto, fino al 2015, circa sei miliardi di euro all’anno per il comparto energia. Ma per sfruttarli, la filiera della white-green economy deve prima acquisire conoscenze e capacità di sviluppare progetti duraturi e di valore.
È quanto emerso oggi nel corso del convegno “Efficienza Energetica: opportunità e strumenti per lo sviluppo”, organizzato alla Rappresentanza a Milano della Commissione europea da Smart Energy Expo, la prima manifestazione internazionale B2B sull’efficienza energetica, in programma alla Fiera di Verona dal 9 all’11 ottobre(www.smartenergyexpo.net). A moderare l’evento, Federico Testa, professore di Economia all’Università di Verona e presidente del Comitato scientifico di Verona Efficiency Summit, forum internazionale che aprirà il 9 ottobre la fiera.
Nel Paese le potenzialità inespresse nel mondo dell’energia efficiente sono enormi, sia in termini di indotto che di nuovi posti di lavoro. Serve, però, fare chiarezza sul fronte finanziario per evitare che, da carburante per la crescita del settore, questo diventi un collo di bottiglia per le imprese.
«Tra i sei punti del piano strategico della Bei – ha spiegato all’incontro di questa mattina Andrea Tinagli, direttore per l’Italia del braccio finanziario dell’Unione europea – ce n’è proprio uno relativo all’efficienza energetica, alle rinnovabile e alla ricerca. Gli strumenti finanziari a disposizione delle PMI e delle imprese fino a 3.000 dipendenti come le grandi energy service company già ci sono, quello che servono sono dei progetti validi».
L’obiettivo, quindi, è rilanciare una filiera industriale d’eccellenza già presente sul territorio e che spesso la finanza pubblica locale non riesce a sostenere a causa dei vincoli del patto di stabilità. A riguardo, anche Sace già da cinque anni dà il proprio contributo: «Dal 2008, Sace ha offerto garanzie per 3,5 miliardi di euro, in settori di interesse strategico tra cui l’efficienza energetica – ha fatto sapere Daniela Cataudella, responsabile del comparto Energia e infrastrutture dell’organismo che fa capo alla Cassa depositi e prestiti –. E stiamo studiando nuovi strumenti per favorire anche l’internazionalizzazione di questa filiera».
È necessario comunque fare sistema tra tutti gli attori coinvolti, Governo compreso, come ha sottolineato al convegno Enrico Bonacci, del ministero dello Sviluppo Economico: «Stiamo lavorando ad un restyling delle detrazioni fiscali per gli interventi di efficientamento energetico delle costruzioni, con nuovi criteri quali costi diversificati per le diverse tecnologie e premianti verso quelli più efficaci nel complesso, come ristrutturare un intero edificio piuttosto che le singole unità abitative».
Per realizzare tutto questo, servono però informazioni e conoscenze sempre più puntuali e diffuse in tutta la filiera dell’efficienza energetica. Ed è proprio con queste finalità che Smart Energy Expo e Verona Efficiency Summit vogliono fornire una “cassetta degli attrezzi” con le giuste chiavi per interpretare i cambiamenti in atto in un mercato in crescita che spazia dai sistemi di monitoraggio e gestione intelligente di elettricità, calore e ed acqua, agli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, dall’isolamento degli edifici, alla cogenerazione ad alto rendimento, dalle biomasse alle auto elettriche.