Lo Smart working è un nuovo modello di organizzazione del lavoro di cui ancora molte imprese non sanno nulla.
Smart working vuol dire restituire alle persone flessibilità e autonomia nella scelta di spazi, orari e strumenti di lavoro da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati. Il che significa agire su diversi driver con un approccio che consenta di spaziare dalla ridefinizione degli spazi di lavoro, alla gestione più flessibile ed intelligente degli orari, usando le tecnologie per rendere la collaborazione più veloce ed economica e, soprattutto, cambiando il modo in cui capi e collaboratori condividono e perseguono obiettivi di miglioramento della produttività e del benessere organizzativo.
Per questo motivo Partners4Innovation, società del gruppo Digital 360 che offre servizi di advisory e coaching, a supporto della trasformazione digitale e dell’innovazione a imprese e Pa, insieme a Copernico Milano Centrale, primo esempio di concept workspace hanno organizzato tre appuntamenti gratuiti e aperti al pubblico tenuti da esperti nell’ambito dello “Smart working Lab”. Durante gli incontri verranno discusse alcune delle principali progettualità abilitanti lo Smart working, quali la definizione delle policy aziendali e degli aspetti giuslavoristi, l’evoluzione dei modelli degli spazi di lavoro e l’introduzione di approcci organizzativi e manageriali di “Results Based Management”. Ciascun incontro combinerà un mix di contenuti derivanti dalle esperienze sul campo maturate attraverso il supporto dei principali progetti di Smart Working in Italia, con attività interattive di confronto e co-creazione con i partecipanti.
Disegno di legge per lo Smart Working: a che punto siamo e come definire le policy è il tema previsto per il primo incontro previsto per il prossimo 12 maggio: Emanuele Madini, associate partner di P4I-PARTNERS4Innovation e Simona Re, giuslavorista di P4I-PARTNERS4Innovation, illustreranno gli aspetti normativi e giuslavoristi legati allo Smart working entrando nel merito del disegno di legge sul lavoro agile per poi affrontare il tema della predisposizione della necessaria regolamentazione aziendale/policy per la definizione dell’insieme di regole per disciplinare lo Smart working e che il lavoratore e/o le rappresentanze sindacali sono chiamate a condividere.
Il 7 giugno si terrà il secondo workshop Smart Spaces dentro e fuori l’azienda: P4I-PARTNERS4Innovation, Il Prisma e Copernico illustreranno come cambia lo spazio, sia all’interno che all’esterno dell’azienda, e i principali approcci da utilizzare per progettare i nuovi spazi di lavoro.
Ultimo appuntamento il 5 luglio con il workshop Results Based Management: Emanuele Madini affronterà il tema del cambiamento organizzativo e culturale alla base di un approccio di Results Based Management necessario per supportare un modello di Smart working. In particolare verranno illustrati e discussi i principali driver di cambiamento da considerare, dalla ridefinizione degli approcci di performance management alla promozione di nuovi stili di leadership. I workshop consentiranno ai partecipanti di avere una visione più approfondita dello Smart Working e di comprendere i principali approcci e fattori critici di successo per guidare il cambiamento nella propria azienda.
“L’obiettivo che Copernico si pone è creare le condizioni per agevolare la diffusione dello Smart working attraverso un mix di spazi innovativi, disegnati sui bisogni delle aziende e del lavoratore moderno, di contenuti per la crescita professionale e di occasioni per accrescere il proprio sistema relazionale. In Italia e anche all’estero”, dice Pietro Martani, founder e ceo di Copernico Group. “A oggi contiamo su una piattaforma di 8 centri – che vanno dagli smart office al membership club – in cui professionisti e aziende possono disegnare la loro esperienza lavorativa e migliorare il work-life balance personale e dei propri dipendenti”.
Secondo Mariano Corso, direttore scientifico di P4I-PARTNERS4Innovation, lo Smart working è un’occasione da non perdere per generare benefici a tutti i livelli, per le imprese, i lavoratori e la società. “Per le numerose implicazioni che ha”, dice Corso, riteniamo che lo Smart working non possa essere considerato soltanto un progetto, ma un percorso che richiede tempo, attraverso il quale è possibile far evolvere l’organizzazione e ritrovare giacimenti nascosti di entusiasmo ed energia. Per implementare un modello efficace che generi effettivamente dei benefici, ciascuna organizzazione deve considerare innanzitutto le proprie specificità interne e prevedere una coerenza con la strategia di business. Dopo di che è necessario impostare una roadmap multidisciplinare che consenta di sviluppare il nuovo modello di organizzazione del lavoro sfruttando tutte le possibili leve a disposizione attraverso un percorso di continua evoluzione e monitoraggio dei risultati che si ottengono.”