Sostenibilità al centro delle aziende

La sostenibilità è sempre di più al centro delle aziende. Dalla provincia di Bergamo, la case history di un’azienda che sta impiegando ogni risorsa per abbassare il suo impatto ambientale

Sono sempre più incombenti gli eventi, i progetti e le dichiarazioni che fanno della green economy e della sostenibilità un must. Si direbbe quindi che anche il nostro Paese ce la stia mettendo tutta affinché si sviluppi sempre di più una “coscienza verde”, una capacità di guardare al futuro –anche imprenditoriale- con la consapevolezza che fare scelte a favore dell’ambiente oggi, sia il modus operandi migliore per un futuro florido.

Negli Stati Uniti, ad esempio, ci sono enti che aiutano le aziende nella crescita economica sostenibile e in Italia la responsabilità sociale delle imprese è regolata dalla Direttiva UE 95/2014 (norma europea entrata in vigore il 1 gennaio 2017 che prevede per le aziende con più di 500 dipendenti, o quelle di interesse pubblico, la comunicazione di informazioni relative alla sostenibilità ambientale). Sono diversi, inoltre, gli studi che dimostrano che le aziende operanti in modo sostenibile raccolgono rendimenti migliori sul mercato azionario; in particolare i ricercatori di Harvard, usando il modello di SASB (l’americano Sustainability Accounting Standards Board), hanno scoperto che le aziende con un’ottima valutazione sulle questioni ambientali hanno un utile migliore di quelle con stime inferiori. I risultati sono confermati dal rapporto del Boston Consulting Group, secondo cui gli “investitori premiano le performance migliori sui temi ambientali con valutazioni tra il 3% e il 19% maggiori delle performance medie”.

È quindi perfettamente inserito in un contesto di sensibilizzazione globale, il monito lanciato recentemente dall’italiana ProLam, azienda dell’area di Bergamo operante nel settore dell’estrusione di profili d’alluminio, nella pressofusione di leghe leggere e nello stampaggio di materiali plastici per molteplici applicazioni. “Oggi la produzione green deve essere un must per un’azienda e deve costituire il suo valore aggiunto. Chi compra dovrebbe prendere in considerazione non solo il prezzo, il servizio, la qualità e la tecnologia, ma anche l’identità dell’azienda da cui decide di approvvigionarsi, perché se a fronte di un’ottima resa qualitativa, prezzi competitivi e tecnologie avanzate, l’azienda contribuisce al danneggiamento dell’ambiente in cui tutti viviamo, allora siamo proprio fuori strada” – ha dichiarato Paolo Cavenati, Titolare dell’azienda ProLam alu profiles&components.

Oggi l’accusa si riversa soprattutto sulla plastica, ProLam è in parte indissolubilmente legata a questo materiale, tuttavia sta affrontando un percorso virtuoso per contribuire al meglio alla sostenibilità ambientale: da sistemi brevettati a taglio termico che grazie alla loro innovazione raggiungeranno livelli altissimi di efficienza energetica nel pieno rispetto delle normative vigenti, fino ad arrivare allo studio finalizzato all’utilizzo, per la produzione di una parte dei propri articoli, di ecopolimeri biologici: soluzioni alternative alla plastica derivata solo da idrocarburi fossili.

Da Bergamo, quindi, arriva una risposta e un’azione concreta in risposta ad una società che sempre di più sta cambiando le sue abitudini d’acquisto, prediligendo prodotti con un basso impatto ambientale.

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