Altra caduta sul fronte dei prezzi delle case in Spagna che nel secondo trimestre di quest’anno hanno ceduto in media il 14,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lo riporta l’Instituto nacional de estadística che segnala anche come si tratti del peggior risultato dal 2008 (dai valori record di allora lo sboom delle quotazioni delle case è stato in media del 32%) e parla di un calo delle compravendite del 2,5% registrato nel luglio scorso, sempre su base annua. Ma secondo Acs – Actividades de Construccion y servicios -, e Ohl, – Obrascon Huarte Lain – due tra le maggiori società di costruzioni del Paese, i prezzi delle case esistenti non hanno ancora smesso di scendere e hanno perso oltre il 40% rispetto ai picchi toccati dalla bolla alla fine del 2006. Questo andamento ha comportato nel corso degli ultimi 18 mesi un tasso elevatissimo di disoccupazione nel settore e l’abbandono del mercato spagnolo da parte degli immobiliaristi e delle società di costruzione. Acs , società presieduta da Florentino Perez, per esempio, ha aumentato dal 30% al 65% il peso dell’internazionale sul fatturato complessivo. Per Ohl il mercato estero vale già il 70% del suo business. Ancora più drammatica secondo il sito monitorimmobiliare.it la situazione mutui, dove l’erogato è sceso del 20%. Preoccupa anche lo stock dell’invenduto: come noto dal 1997 al 2006 l’edilizia spagnola ha sfornato e portato sul mercato circa 675mila case l’anno e ora la massa di abitazioni in cerca di un acquirente tocca i 2 milioni di unità in tutto il Paese.