Per la prima volta quest’anno il Salone del Gusto e Terra Madre diventano un unico grande evento, completamente aperto al pubblico, che si svolge dal 25 al 29 ottobre 2012 aTorino (Lingotto Fiere e Oval), organizzato da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino, in collaborazione con Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Una presenza importante a questo evento sarà quella degli Stati Uniti attraverso i rappresentanti dei contadini, trasformatori, cuochi e studenti delle 50 comunità del cibo nordamericane che si danno appuntamento a Torino insieme ai i produttori dei Presìdi Slow Food e dei prodotti selezionati dall’Arca del Gusto. Fa il suo esordio al Salone del Gusto e Terra Madre la Rete dei Coltivatori Biologici Afro-Americani del Sudest: la co-fondatrice e coordinatrice Cynthia Hayes illustrerà i progetti della Rete, l’impegno per coinvolgere i giovani e le comunità agricole del Sud Est degli Stati Uniti e l’interessante collaborazione con la campagna Mille Orti in Africa. Inoltre Cynthia è tra i relatori della conferenza Nuovi modelli di produzione e di consumo di sabato 27 alle ore 12, in cui si chiariscono tutti i nascenti e affermati modelli di produzione e distribuzione: filiere brevi, Community supported agricolture (Csa), Gruppi di acquisto solidale (Gas), Association pour le maintien d’une agriculture paysanne (Amap), cassetta del contadino, distretto di economia solidale rurale, orti collettivi. Ritorna a Torino Alice Waters, vice presidente di Slow Food, chef e attivista, per affrontare il tema dell’educazione alimentare rivolto ai giovani nella conferenza Le radici della rivoluzione. La voce dell’America sarà rappresentata in altri incontri di presentazione di alcuni progetti chiave: Michael Dimock, presidente del gruppo a difesa del sistema alimentare Roots of Change, è tra i relatori del convegno Diritto al Cibo: come si fa? il 26 ottobre alle 15, mentre due esperti degli ambienti marini come Seth Macinko e Brett Tolley guidano la conferenza I Custodi degli oceani venerdì 26 alle 15. Anche il Mercato della Terra Greenville, primo Mercato della Terra nordamericano fondato nel maggio 2011, partecipa all’evento con i rappresentanti dei farmers locali. L’invito per i più golosi è invece quello di visitare lo stand dedicato ai dolci con Mama’s Nuts o Scrumptious Pantry. Uno dei produttori del Presidio della pecora navajo-churro – di cui viene proposto un approfondimento sul sito della manifestazione – Carrie House, partecipa inoltre alla conferenza Diamoci un taglio!, giovedì 25 alle ore 18, per promuovere un consumo più consapevole della carne. Infine, alle birre artigianali statunitensi è stato riservato un ruolo da protagonista nel Laboratorio del Gusto Da Est a Ovest, da Nord a Sud… Beers on the Road!, venerdì 26 alle ore 19.30, un incontro pensato per esplorare la realtà dei piccoli birrifici americani, settore in forte sviluppo: con oltre 2000 produttori già aperti e 900 di prossima apertura, la crescita della domanda di birre artigianali è conseguenza diretta della grande varietà di gusti, aromi, stili e nuovi frontiere nella gastronomia nordamericana.
Questi i Presìdi Slow Food statunitensi presenti alla manifestazione:
La mela gravenstein di Sebastopol
http://www.slowfoodfoundation.com/pagine/ita/presidi/dettaglio_presidi.lasso?-id=246
La pecora navajo-churro:
http://www.slowfoodfoundation.com/pagine/ita/presidi/dettaglio_presidi.lasso?-id=1714
Il riso Manoomin degli Anishinaabeg
http://www.slowfoodfoundation.com/pagine/ita/presidi/dettaglio_presidi.lasso?-id=1716
Su www.slowfood.it il programma completo del Salone del Gusto e Terra Madre
Per approfondire la conoscenza delle attività, progetti e prodotti nordamericani presenti a Torino consigliamo di visionare: Coltivare la rivoluzione, l’intervista al delegato di Terra Madre Jim Embri, attivista da sempre impegnato ad arginare l’ingiustizia sociale e sostenere chi si trova in difficoltà
La pecora voluta dagli dèi: Secondo la mitologia, la pecora Navajo fu mandata sulla terra per gli dèi, i quali promisero agli uomini una forma addomesticata…
Green Pippin cresce a New York: la mela gravenstein arrivò in California nel 1820 e ancora negli anni Settanta la contea settentrionale di Sonoma, era considerata la capitale mondiale della mela gravenstein. Ma oggi buona parte della terra è coltivata con ben più remunerative varietà di uva. Soltanto una decina di agricoltori, su una superficie di circa350 ettari, coltivano ancora la gravenstein. Delle 40 aziende che nel 1958 la lavoravano, ora ne è rimasta una sola…