Sulle vie dell’illuminazione. Il mito dell’India nella cultura occidentale 1808-2017 è il titolo della mostra che dal 24 settembre 2017 al 21 gennaio 2018 si svolgerà presso il Museo d’arte della Svizzera italiana, nell’ambito del progetto Focus India, dedica una grande mostra all’India e all’influenza da essa esercitata sulla cultura e l’arte occidentale nelle sue diverse espressioni.
La mostra offre uno sguardo ampio e diversificato sul modo in cui, dall’inizio dell’Ottocento a oggi, la realtà indiana – con le sue tradizioni, religioni, paesaggi, culture e forme artistiche – ha affascinato e influenzato in maniera crescente il mondo artistico e culturale occidentale. A cura di Elio Schenini, la mostra è patrocinata dell’Ambasciata indiana in Svizzera.
Il percorso espositivo, esteso sui due piani del Museo, declina il tema portante della mostra attraverso 400 opere e una molteplicità di materiali, mettendo in luce la profonda influenza che l’India
ha esercitato sull’arte e sulla cultura occidentale negli ultimi due secoli: dalle riflessioni sull’induismo
e sul buddismo di Schopenhauer, cui si rifarà negli anni a venire anche la letteratura di Herman
Hesse, divenuta un riferimento per intere generazioni con Siddhartha, alle analisi antropologiche di
Carl Gustav Jung; dai romanzi popolari di Kipling ed Emilio Salgari, al cinema di Rossellini e Pasolini.
E poi ancora i Beatles che contribuirono a rendere l’India di moda tra la gioventù occidentale, come testimonia il connubio tra musica, spiritualità orientale e sperimentazione psichedelica della controcultura giovanile tra gli anni Sessanta e Settanta. Senza dimenticare, infine, gli scatti “indiani”
di Henri Cartier-Bresson e di Werner Bischof, la città ideale immaginata a Chandigarh da Le Corbusier e i tanti artisti che negli ultimi decenni hanno tratto ispirazione e influenze dal subcontinente indiano: da Robert Rauschenberg a Frank Stella, da Richard Long a Luigi Ontani da Francesco Clemente ad Anselm Kiefer, per citarne solo alcuni. Un percorso espositivo ricco ed
estremamente variegato dal quale risulta chiaro come l’India e le sue tradizioni millenarie abbiano sedotto una moltitudine di intellettuali ed esponenti della cultura europea dall’Ottocento ad oggi. La mostra si propone in questo modo di raccontare come questo grande Paese sia diventato quell’altrove mitico cui il mondo Occidentale, soprattutto a partire dagli anni Sessanta, ha guardato
come alternativa a un contesto sempre più rigidamente sottomesso alle logiche materiali della produzione e del consumo. Cosa rimanga di questo mito oggi, di fronte a una realtà sempre più globalizzata, è la domanda con cui l’ultima sezione della mostra ci proietta dentro l’attualità del nostro
tempo, cercando di offrire uno sguardo sull’India di oggi attraverso gli scatti di grandi fotografi
contemporanei come Sabastiao Salgado, Ferdinando Scianna, Michael Ackerman, Steve McCurry e
Martin Parr.
Focus India
La mostra si inserisce nel progetto Focus India, un’ampia e inedita programmazione pensata per abbracciare in maniera interdisciplinare l’arte visiva, come appena presentato, la musica, la danza e il cinema, oltre alle altre numerose sfaccettature della cultura indiana come la medicina, la meditazione e la cucina. Saranno numerosi gli appuntamenti che si susseguiranno lungo tutto l’arco dell’autunno: dai grandi della musica e della danza come il sitarista Nishat Kahn e i ballerini Shantala Shivalingappa e Aakash Odedra, ad un’ampia programmazione di eventi e attività, fra workshop sulla danza narrativa indiana, laboratori per bambini, conferenze sull’ayurveda, incontri con il pubblico, sessioni di yoga, letture, master class con gli artisti presenti e una rassegna cinematografica curata da Marco Mueller. Un grande e ambizioso progetto che oltre a mostrare le molte influenze della cultura indiana sarà un occasione per mettere in luce il carattere multidisciplinare del centro culturale
luganese. Il programma completo da settembre sul sito india.luganolac.ch