Fino a oggi, tranne qualche sporadico caso di imprenditrice illuminata, vendere oggetti e abbigliamento di seconda mano dedicato a un fascia di età compresa tra 0 e 14 anni, è stata una attività difficile. Il sospetto del cliente-consumatore è sempre in agguato: sarà roba valida e di qualità quella che posso acquistare? Vale la pena come prezzo? Non si trovano mai articoli di marca, come mai? Se si ha tempo per cercare oggi in tutte le città si possono trovare negozi o outlet dove poter comprare indumenti nuovi a prezzi accessibili. Da oltre due anni t.riciclo, – www.triciclo.it – la catena di negozi in franchising per la compravendita di abbigliamento e accessori “second hand” per bambini e ragazzi dai 0 ai 14 anni dei migliori brand presenti sul mercato, sostiene e persegue con professionalità e rispetto per l’ambiente, una filosofia completamente innovativa e distintiva di fare shopping. t.riciclo ha messo in atto un’idea utile per la collettività: il “second hand” di qualità, un fenomeno nuovo in Italia, che vuole distinguersi dai classici mercatini dell’usato per diventare la risposta concreta per le famiglie italiane che desiderano il meglio in fatto di qualità per i propri figli. L’idea è nata a Treviso ed esportata da poco più di due anni in altre aree italiane, che rivoluziona il concetto tradizionale di shopping e promuove una nuova filosofia improntata sul risparmio, sulla qualità e sul rispetto per l’ambiente. Non solo capi “riciclati”, ma anche tantissime proposte di abiti direttamente dal mondo t.riciclo, realizzati con cotoni biologici.
L’idea si basa sul conto vendita che permette alle famiglie italiane di affidarsi al brand attraverso un rapporto di co-operazione reciproco basato su un vero e proprio processo di scambio. La mamma ha la possibilità di portare in conto vendita al negozio t.riciclo i capi non più utilizzati dai propri figli e, dopo un controllo accurato di ciascun articolo, se ritenuti idonei in base a precisi standard t.riciclo, verranno posti in vendita. All’atto della vendita, la mamma percepirà il 45% del prezzo stabilito precedentemente. Una formula che sta ottenendo uno sviluppo inaspettato. Grazie al processo di scambio, nell’ultimo anno di attività le famiglie italiane entrate come fornitori in contatto con il riciclo, hanno visto un ritorno economico di oltre mezzo milione di Euro rispondendo alle concrete esigenze delle famiglie.
Ma qual è il target a cui si rivolge la catena e quali sono i vantaggi per gli acquirenti? Lo abbiamo chiesto all’amministratore delegato e fondatore di t.riciclo, Massimiliano Monti di Adria.
“Il target a cui ci rivolgiamo è medio-alto. La sfida personale del brand è quella di voler diffondere uno stile di vita sostenibile tra chi é più attento alla qualità con un occhio di riguardo per la moda. Abbiamo iniziato nel 2010 quando Petrabrasa srl ha inaugurato il primo punto vendita a Treviso, dopo un anno di ricerca in cui sono stati analizzati nel dettaglio i possibili segmenti di mercato, le diverse esperienze nazionali e internazionali e si è definita una linea progettuale e stilistica molto precisa. Il punto vendita t.riciclo è accogliente, piacevole, luminoso e profumato: non si percepisce immediatamente che la maggior parte dei prodotti in vendita è di seconda mano perché la qualità della selezione dei capi e degli accessori è la vera forza di questo format. Nell’insieme si offre al cliente un’esperienza di consumo nuova per il mercato italiano dell’usato, che punta a logiche di vendita, esposizione e retail moderne e in linea con quelle della moda, senza tralasciare l’aspetto dell’economicità”.
Come avviene la selezione dei capi? Che livello di discrezionalità ha il titolare del negozio t.riciclo?
“Il punto vendita di Treviso è un laboratorio sperimentale per lo sviluppo del franchising. Da qui partono le scelte stilistiche e la sperimentazione su nuovi prodotti che entreranno a far parte dell’assortimento. Una formula che si è dimostrata efficace dal momento che in quasi due anni di attività sono stati inaugurati 12 punti vendita e prevediamo entro l’anno di arrivare ad almeno 15 pv. Al franchisee viene fornita un’assistenza completa che vede l’affiancamento durante la fase iniziale di definizione del punto vendita e che continua nel tempo. Si è supportati nella formazione del personale pre e post apertura e si dispone di supporto comunicativo grazie al lavoro di un’equipe di esperti che lavora a stretto contatto con le singole realtà. Un ulteriore fiore all’occhiello di t.riciclo è il sistema gestionale per la movimentazione del magazzino e la vendita delle merci. Un sistema progettato per incontrare le esigenze dei punti vendita e offrire un database aggiornato su prodotti, clienti e fornitori”.
La crisi e la maggiore attenzione verso gli sprechi e il riciclaggio anche in altri settori, affina la capacità di ricercare oggetti e servizi di qualità da parte delle famiglie. Riuscite a fare business anche con margini contenuti?
“Ci rivolgiamo a mamme che conoscono aziende e spacci dove si applicano sconti del 30% rispetto ai tradizionali negozi. La nostra filosofia è quella di proporre un costo inferiore al 50% del negozio tradizionale. Uno sconto che nella nostra zona, patria di molte marche specializzate in abbigliamento per bambini, sarà dell’ 80%”.
Facciamo un esempio pratico? Come vengono ripartite le percentuali tra cliente e pv?
“Per un Monclaire messo in vendita a 100 euro la mamma percepisce 45 euro, noi 5 euro e 50 li percepisce il negoziante. Gli affiliati raccolgono la merce in conto vendita nella città in cui hanno aperto il negozio curando molto la qualità che è un punto di forza della nostra catena”.
Quali servizi collaterali offrite al franchisee?
“Oltre ai corsi di formazione continua mettiamo a disposizione dei pv e della rete commerciale un ufficio pr e una comunicazione nazionale e locale per divulgare notizie e organizzare eventi. Noi stessi poi produciamo centralmente due linee di abbigliamento di nostra proprietà che vengono costruiti con gli esuberi della produzione tessile della zona: Momon e Ri-creazione che riusciamo a mettere in vendita a prezzi molto bassi”.
A quanto ammonta il fee d’ingresso nella catena e quanti mq occorrono per aperire un negozio che abbia una prospettiva sostenibile?
Consigliamo un minimo di 70 mq+ 20mq per servizi annessi. Il fee è di 20 mila euro e comprende l’assistenza per trovare il punto vendita più corretto. Aiutiamo il franchisee nelle pratiche burocratiche, sito internet, facebook e organizzazione delle vetrina”.