Tessile. Come valorizzare il sistema moda
Proposte per il nuovo Governo

20100603_donne_lavoro_industria_tessile_lapresseSi è svolto a Milano il convegno organizzato da Sistema Moda Italia in collaborazione con Intesa Sanpaolo su come sostenere le piccole e medie imprese del settore tessile-moda ad affrontare le sfide della globalizzazione e della crescente concorrenza che si registra a livello internazionale. Ne hanno discusso nell’ambito della tavola rotonda Michele Tronconi, presidente Sistema Moda Italia, e Giuseppe Castagna, direttore generale e responsabile della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, con Paolo Zegna, presidente comitato tecnico per l’Internazionalizzazione ConfindustriaCarlalberto Corneliani, presidente e amministratore delegato Corneliani, e Marino Vago, amministratore delegato della Vago.

Dopo i risultati positivi conseguiti nel 2011, il 2012 si è chiuso con una stabilizzazione delle esportazioni del tessile-abbigliamento (+0,7%), frutto di un aumento nell’abbigliamento (+3,2%) e di un calo nel tessile (- 3,6%). Per contrastare una domanda interna ancora debole nel 2013, le imprese del sistema Moda dovranno rafforzare ancora di più la propensione all’export, puntare sulla qualità dei prodotti e cercare nuove fonti di crescita sui mercati esteri, dove la domanda è in ripresa e la produzione italiana molto apprezzata. Per supportare le aziende del settore a introdursi e svilupparsi nei mercati in espansione lo scorso maggio Sistema Moda Italia e il Gruppo Intesa Sanpaolo hanno siglato l’accordo “Imprese di Moda nel Mondo” che ha messo al servizio delle imprese le competenze di un gruppo bancario con una presenza in 40 Paesi.

“Il tessuto imprenditoriale italiano, costituto in prevalenza da piccole e medie aziende, deve aumentare la competitività sui mercati internazionali”, ha detto Giuseppe Castagna, direttore generale e responsabile della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo. “Il nostro istituto affianca sia imprese che si rivolgono solo al mercato interno, e sono quelle che risentono di più degli effetti della crisi, sia aziende che, con il supporto dei nostri specialisti, cercano nuovi sbocchi all’estero dal punto di vista commerciale o produttivo. Le indicazioni sono chiare: la ripresa economica è possibile quando le piccole e medie imprese investono in innovazione, aumentano la propria massa critica attraverso forme di aggregazione come le reti d’impresa e quando accettano le sfide e le opportunità della globalizzazione”.

“La partnership”, ha sottolineato Castagna, “si colloca nell’ambito della strategia della banca che mira a promuovere a livello mondiale le eccellenze del “made in Italy” e, dunque, a supportare nelle politiche di internazionalizzazione le imprese del settore tessile-moda che, per la maggior parte di dimensioni contenute, sono meno attrezzate a penetrare nei mercati. Infatti, solo il 50% delle piccolissime e piccole imprese del tessile abbigliamento (fatturato tra i 750mila e i 2 milioni di euro) presenta una operatività sui mercati internazionali: occorre rafforzare anche con azioni mirate e di sistema la capacità di queste imprese di sfruttare le opportunità che continueranno ad essere presenti a livello internazionale.”

“Le imprese del Sistema Moda italiano”, ha spiegato Gregorio De Felice, chief economist Intesa Sanpaolo, “hanno subito la recessione dell’economia italiana: i consumi di vestiario e calzature hanno registrato nel 2012 un crollo senza precedenti (-10,2% a prezzi costanti) , che si è trasmesso sugli ordini delle imprese a monte. Solo le esportazioni nei paesi extra Ue (+6,4%) hanno sostenuto lo scorso anno l’evoluzione del fatturato, con ottimi risultati soprattutto in Russia (+10,9%), Giappone (+16,8%), Stati Uniti (+17,3%) e Cina (+18,7%). L’analisi delle importazioni cinesi e statunitensi indica che in questi due importanti mercati i produttori italiani sono in grado di battere la concorrenza internazionale, aumentando le proprie quote di mercato.”

“L’Italia si sta affermando sempre di più come fabbrica dei prodotti di lusso destinati ai consumatori di tutto il mondo e diventa sempre più urgente in questo contesto preservare la filiera. Le imprese a monte, infatti, soffrono maggiormente: le esportazioni del settore tessile sono calate del 3,6% nel 2012 e i principali distretti del tessile appaiono a rischio, con livelli di export molto lontani da quelli pre-crisi”. Per accompagnare lo sbocco delle aziende italiane sui mercati esteri Intesa Sanpaolo ha costituto, nell’ambito della Divisione Banca dei Territori, il Servizio Internazionalizzazione Imprese, un punto di riferimento per le piccole e medie imprese italiane costituita da specialisti che operano sul territorio nazionale in sinergia con oltre 500 specialisti estero attivi nelle filiali del Gruppo dedicate alle imprese.

Share

Lascia un commento

Top