La Toscana è una terra con una vocazione di alta sostenibilità: lo sviluppo economico, pur avendo prodotto come in tutte le aree del mondo, delle lacerazioni e dei cambiamenti non sempre rispettosi del territorio, dell’ambiente e della salute, non ha quasi mai creato danni irreparabili, anche grazie ad una combinazione efficace fra il pubblico e l’iniziativa privata. La Toscana meridionale o Toscana del Sud è una riserva di sostenibilità. Ma quali sono le componenti della sostenibilità da considerare?
a) la sostenibilità ambientale punta a uno sviluppo attento alla salvaguardia delle risorse non rinnovabili incluse quelle della biodiversità naturale e di uso agricolo, delle culture umane, antica e sempre fondamentale base del nostro adattamento, e quindi dei lavori umani che ne sono parte integrante;
b) la sostenibilità sociale puntar a uno sviluppo socialmente condiviso, un welfare universalistico ed efficace, un lavoro fondato sulle competenze e sul sapere, in grado di assicurare coesione sociale e superamento di interessi di corporazione per il controllo dei mercati;
c) la sostenibilità economica punta a uno sviluppo competitivo a scala globale, ma non dissipativo, con la necessaria cooperazione e il rispetto delle regole di un mercato aperto e corretto dove i “cattivi comportamenti” non spiazzino i “buoni comportamenti”. Uno sviluppo dinamico ma non distruttivo o dispersivo delle risorse endogene, difendendo la biodiversità vegetale ed animale che punti alla sostenibilità finanziaria del settore pubblico.
Partendo da queste considerazioni discuteranno in un incontro pubblico domani venerdì 14 giugno a partire dalle 17:30 a Follonica al Giardino del Casello Idraulico, organizzato da Posto Pubblico all’interno del tour C’è sempre una via migliore PostoPubblicoSummer013.