Vacanze italiane per milioni di cinesi

Avere un sito su server cinese e raggiungere il target dei nuovi turisti attraverso social e piattaforme di prenotazione in loco: ecco alcune delle proposte di Shanghai Jungle.

Nata dall’esperienza del diplomatico danese Alexander Shultz l’azienda ha sede a Shanghai e segue Enti del turismo, catene alberghiere e musei occidentali nell’offerta al mercato turistico cinese. “Non bastano le traduzioni in cinese se vogliamo davvero attrarre il turismo di qualità” spiega Shultz “bisogna tradurre culturalmente, modificare il sito, sintetizzarlo secondo logiche cinesi e attivare una campagna sui social giusti per farlo conoscere”.
Un servizio personalizzato che implica sia aspetti tecnici legati alla programmazione IT sia la capacità di tradurre messaggi occidentali su WeChat, ad esempio, il social network cinese su cui è impossibile non essere se si vuole lavorare su questo mercato. Consulenze operative che necessiterebbero di un’accurata selezione di personale cinese e che vengono invece offerte a prezzi competitivi da questo gruppo di lavoro che unisce professionalità di diverse lingue e culture.
Opportunità già esplorate da oltre 50 realtà europee, fra cui città come Copenhagen -seguita da ormai tre anni- Stoccarda e il suo aeroporto, Visit Finland, musei berlinesi ecc.
Ora Shanghai Jungle sbarca in Italia, pronta a mettere a disposizione del turismo del Bel Paese una serie di strumenti smart per raccontarsi al nuovo turismo cinese d’élite. Nell’immagine Zhu Chongyun, l’imprenditrice cinese di moda emblema dei nuovi ‘grandi viaggiatori’ di questo imponente mercato.

Informazioni: shanghaijungle.it

Tweet: Con #ShanghaiJungle alla conquista del turismo cinese
Post: Con @Shanghai Jungle alla conquista del mercato del turismo individuale cinese: un’opportunità per il 2018.

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