Il porto di Napoli è al collasso. E’ di pochi giorni fa la decisione delle compagnie marittime Cosco, Hanjin, KLine e Yang Ming di deviare le principali navi che scalano Napoli verso il Pireo e Port Said a causa dei fondali troppo bassi del porto. La grave situazione di stallo del porto del capoluogo partenopeo, a seguito di vicende che poco hanno a che fare con le ragioni di mercato e della logistica a cui si è risposto con un ostinato procrastinarsi del commissariamento della Autorità portuale, sta mettendo a repentaglio la sopravvivenza competitiva del gate portuale di uno dei principali poli italiani di produzione e consumo. Il porto di Napoli deve essere messo al più presto in condizioni di programmare e realizzare in tempi rapidissimi i necessari aggiornamenti infrastrutturali per riprendere a funzionare efficacemente ed efficientemente. I mercati nazionali e internazionali dei traffici commerciali hanno dimostrato costantemente e caparbiamente negli anni, tra le mille difficoltà della portualità italiana, di considerare il porto di Napoli strategico. Ciò nonostante, la politica lo sta mettendo in uno stato di inesorabile abbandono, rischiando di far cancellare dal mercato uno dei principali porti italiani. Assologistica chiede al Ministro Lupi che venga affrontato con urgenza e sensibilità questo grave paradosso e di intervenire con decisione nominando il nuovo presidente del porto di Napoli, per consentire le azioni di programmazione e governance necessarie a ripartire.