Videogiochi. Galaxy Wars utilizza le musiche
dei Jesus Was Homeless

CopertinaPer i JWH, gruppo di punta del genere musicale indie italiano, marzo 2013 si apre con due esperienze molto importanti: una grande distribuzione per il loro ultimo album “The Message” – www.jesuslove.eu – e la nuova esperienza che li farà vivere nella dimensione ‘videogioco’.
Una doppia uscita all’insegna del Made in Italy con “Galaxy Wars”  – www.galaxywarsthegame.com –  un nuovo gioco multiplayer per Pc di strategia in tempo reale, che prende ispirazione dal più popolare “Risiko”, realizzato da VSTeam e Accademia Italiana dei Videogiochi, e sonorizzato dalla popolare band romana. “Lavorare alle musiche di Galaxy Wars è stato un percorso molto entusiasmante che ci ha permesso di esplorare un media a cui poche band Italiane hanno avuto l’occasione di accedere”, dice il leader della band, Tiziano Rizzuti.

“Far coincidere l’uscita del disco con quella del gioco è stata un’occasione che non abbiamo voluto perdere: non capita spesso nel campo dei videogames prodotti in Italia di poter lavorare con musicisti come i JWH. Ringraziamo anche GameStop che ha scelto di credere in entrambe i progetti”, afferma Enrico Cempanari dell’ Accademia Italiana Videogiochi a cui abbiamo rivolte alcune domande per capire il fenomeno.

Come nasce l’idea di fare commentare musicalmente un nuovo videogioco da gruppi musicali underground?

“E’ una pratica già consolidata nelle altre nazioni industrializzate e forti nel comparto videoludico trattare ogni elemento di un’opera complessa col massimo della professionalità. Per tanto abbiamo cercato fra le band underground del panorama romano quella che avesse l’impianto artistico più solido e al contempo versatile: entrare nello spirito di un tema non è cosa facile ma i JWH sono riusciti in pieno a dare voce al nostro progetto”.

Come si basa la scelta dei gruppi selezionati?

“Partiamo col dire che abbiamo scelto di lavorare nel nostro territorio per facilitare le comunicazioni con i musicisti. I JWH sono stati scelti dopo aver valutato soprattutto la professionalità, a parità di qualità artistica: un videogame è un prodotto industriale e la possibilità di poter fare affidamento completo su di una band è un pre-requisito fondamentale”.

Quali sono gli altri abbinamenti realizzati dalla vostra azienda di videogiochi?

“Stiamo per lanciare un progetto molto importante dal titolo “Fratelli Senzabandiera“: sarà il primo fumetto a tecnologia mista 2D/3D del nostro paese. Moltissime le firme dei grandi mastri del disegno italiano che hanno prestato la loro matita per quest’opera: dal grande Massimo Rotundo, all’indimenticabile Franco Urru, passando per giovani di talento come Roberto Di Salvo (già al lavoro su prodotti Marvel ndr). Solo in Italia non si è ancora in grado di capire pienamente come un videogame sia in realtà un nuovo contenitore creativo in cui tutte le arti classiche si riuniscono per creare una sintesi nuova ed entusiasmante”.

Qual è il peso del canale distribuzione per il comparto dei videogiochi? Quali sono quelli più remunerativi: il pv, l’online, altro?

La distribuzione per un titolo videoludico è la differenza fra esistere ed essere riconosciuti come professionisti e l’aver fatto un prodotto amatoriale. GameStop attualmente è la catena di spicco al livello mondiale con migliaia di sedi in tutto il mondo e ben 400 punti vendita nella sola Italia. L’occasione di essere distribuiti da questo brand è veramente unica. Attualmente la distribuzione fisica è ancora predominante anche se il digital delivery comincia a farsi sentire. Difficile dire oggi quando si arriverà al testa a testa fra i due canali di vendita”.

Come si è concluso il settore dei videogiochi in Italia nel 2012?

“I videogame sono molto amati nel nostro paese, secondo dati AESVI parliamo di un comparto che fra software e hardware fattura più di 1 miliardo di euro ogni anno. E’ la produzione ad essere la grande assente nell’agenda digitale del nostro paese. Produzione che ha fatto la fortuna di molti paesi occidentali diventando vera spina dorsale imprenditoriale dell’occidente. Da quando Apple ha superato la prima delle sette sorelle (la exxon mobil) come fatturato annuo è difficile non pensare con amarezza a quando respingemmo l’offerta del giovane Steve Jobs di far comprare alla Olivetti, allora diretta da Carlo De Benedetti, il 50% delle azioni della esordiente azienda statunitense”.

I punti 400 vendita GameStop Italia che distribuirà il cofanetto contenente due dischi: nel primo ci saranno le 9 tracce dell’album “The Message” e nel secondo il videogame “GalaxyWars”, il tutto in un packaging in tiratura limitata di 3.000 copie. Ma l’azienda si attende molte altre richieste.

Anticipato dall’EP Violet Line, in cui erano contenute tracklist come The Ride e la stessa Violet Line, The Message arriva dopo un periodo di silenzio che ha visto la band attiva ancora una volta su scala internazionale. La formazione musicale romana, nata in California, distribuita in Giappone e guest della prima edizione di Hit Week Italia (Los Angeles, ottobre 2009), dopo il successo di The Landing e del singolo Melting, tra i più trasmessi di Virgin Radio, torna con un album concepito tra Londra e Roma, che porta con sé l’inconfondibile cifra stilistica Jesus Was Homeless.

Di seguito un breve film dell’ultimo successo dei JWH.

 

 

 

 

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