Gestire le scadenze ravvicinate e cercare di soddisfare le aspettative (poco realistiche) dei clienti sono i due principali problemi incontrati dai giovani professionisti delle Rp. Queste indicazioni sono emerse nel corso della terza edizione del Worldcom Youth Meeting che si è tenuta a Budapest organizzata da The Worldcom Public Relations Group, – worldcomgroup.com – società indipendenti di consulenza nelle relazioni pubbliche con 110 uffici in 95 mercati nei sei continenti. La manifestazione ha visto la partecipazione di numerosi giovani consulenti di relazioni pubbliche provenienti da 15 agenzie di 13 paesi con un età media di 28 anni, e un’esperienza professionale minima di tre anni. Nel corso della conferenza, i giovani professionisti hanno potuto acquisire preziose conoscenze nelle Rp attraverso sessioni ed eventi dedicati allo sviluppo della carriera e al lavoro in gruppo. “Non è affatto una sorpresa che un terzo degli intervistati trova difficoltoso raggiungere il giusto equilibrio tra le richieste dei clienti e quelle dei redattori per quanto riguarda la presenza del brand negli articoli”, nota Andras R. Nagy, managing director di Probako Communications Budapest, membro del board di Worldcom PR Group EMEA. “Circa metà degli intervistati (48%) crede che la flessibilità nell’adattarsi a nuove circostanze sia un fattore chiave per il successo, insieme alla capacità di comprendere velocemente i nuovi settori (43%)”. Solo il 5% pensa che una laurea in comunicazione è stata fondamentale per il successo professionale.
L’ampia maggioranza degli intervistati (90%) crede che il proprio lavoro sia utile per aumentare i ricavi delle vendite dei propri clienti. L’80% degli intervistati non è d’accordo col fatto che le Rp siano un modo poco costoso di generare pubblicità, mentre il 76% utilizza modi più efficienti per dare visibilità ai propri clienti rispetto ai comunicati stampa. Malgrado i nuovi media abbiano ormai sconvolto il panorama della comunicazione planetaria quasi tre quarti (72%) crede che i media tradizionali siano ancora essenziali per il successo di un lancio di prodotto anche se il 62% non è d’accordo con l’affermazione per cui le “Rp riguardano principalmente la scrittura di comunicati stampa e l’organizzazione di eventi stampa.”
Telefonate di follow-up: sono ancora necessarie?
La maggioranza (57%) degli intervistati trova che le telefonate di follow-up ai giornalisti siano fastidiose per entrambe le parti, mentre il 38% non le trova problematiche o sgradevoli. Questa visione potrebbe riflettere la pratica raccomandata di dare ai giornalisti nuove informazioni durante il follow-up, piuttosto che chiedere semplicemente se hanno ricevuto il comunicato stampa.